martedì 21 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

CIRASOLA: «RINNOVO DELL’ACCORDO IMPRESE AGENTI? NON PERDIAMO ALTRO TEMPO E SEDIAMOCI QUANTO PRIMA AL TAVOLO DI CONFRONTO»

Il presidente di Anapa: «Il blocco della trattativa è grave in un contesto in cui l’intelligenza artificiale richiede un quadro chiaro sulla gestione dei dati per permettere agli agenti di lavorare proattivamente con i dati dei clienti, evitando di ridursi a semplici “passacarte”. L’Ania, nel frattempo, favorisca, presso le sue associate, l’introduzione di accordi integrativi temporanei per l’adozione della “rivalsa a tasso zero”, almeno per un periodo limitato, rispetto agli interessi attuali vicini al 3%».

Nel corso del dibattito che ha animato la convention nazionale di Anapa Rete ImpresAgenzia di giovedì scorso si è parlato anche dell’accordo nazionale impresa agenti (Ana). Vincenzo Cirasola (nella foto sopra), presidente dell’associazione degli agenti, ha toccato l’argomento già durante la sua relazione.

«L’interruzione della trattativa sull’accordo, causata dal dibattito sulla gestione dei dati dei clienti, ha bloccato il settore e dato all’Ania l’opportunità di chiudere il tavolo. In un contesto in cui l’intelligenza artificiale richiede regole chiare sulla gestione dei dati, gli agenti rischiano di ridursi a semplici “passacarte” anziché attori strategici nel rapporto con i clienti», ha osservato Cirasola.

E nonostante gli obiettivi dell’Unione europea di promuovere la concorrenza e proteggere i consumatori, e il via libera dell’Antitrust italiano, l’accordo «non è mai stato rinegoziato, né sostituito. Ancora oggi mancano norme uniformi su temi chiave: conservazione del portafoglio, coesistenza del plurimandato, riorganizzazione delle agenzie, compliance e relativi costi, attività consulenziali, rivalsa e trattamento dei dati personali. Questi aspetti generano opportunità, ma anche costi rilevanti che influenzano l’efficienza del mercato e la determinazione dei premi».

È stato definito “emblematico”, poi, il tema della titolarità dei dati personali: «Il dato, a differenza del denaro, costa poco e rende molto, ma incide direttamente sull’indennità di fine mandato, uno dei punti più delicati dell’accordo», ha fatto presente il presidente di Anapa. «Molti accordi hanno adottato la co-titolarità dei dati, ormai una best practice di mercato che ha superato l’esame dell’Antitrust. Questo modello rafforza il ruolo delle agenzie, valorizzando gli investimenti in big data e nella gestione del rischio cyber, senza escludere la possibilità di una titolarità autonoma».

L’appello lanciato da Anapa durante la convention è di riaprire la trattativa per il rinnovo dell’accordo Ana 2003, «un contratto che contiene norme ormai obsolete, in particolare riguardo l’istituto della rivalsa. Nel rispetto dei diritti delle controparti e a tutela delle nuove generazioni», ha affermato Cirasola, «chiediamo alle imprese di mostrare lo stesso senso di responsabilità istituzionale che noi agenti abbiamo sempre dimostrato nei confronti dei nostri dipendenti. Un impegno dimostrato, tra l’altro, con il rinnovo del Ccnl del settore da parte di Anapa il 13 gennaio scorso. Per questo, ribadiamo con urgenza la necessità di avviare una trattativa per sottoscrivere un nuovo contratto imprese – agenti, coinvolgendo le sigle  sindacali disponibili, senza rifugiarsi dietro il pretesto del “o tutti o nessuno”».

Nel frattempo, ha aggiunto Cirasola, «chiediamo che l’Ania favorisca, presso le sue associate, l’introduzione di accordi integrativi temporanei per l’adozione della “rivalsa a tasso zero”, almeno per un periodo limitato. Successivamente, proponiamo una modalità di adempimento che preveda la corresponsione di interessi ridotti rispetto all’attuale 3%. Il contesto attuale, particolarmente sfidante per le agenzie, penalizzate da intense attività di repricing e dalle difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi di produzione, aggravati da rapporti sinistri/premi condizionati da catastrofi naturali, richiede regole adeguate a un mondo profondamente mutato negli ultimi 20 anni».

Fabio Sgroi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN COPERTINA