Secondo un report di Generali e del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, questo tipo di assicurazioni è in grado colmare il divario di protezione (cioè la differenza tra perdite assicurate e non assicurate) stimato a livello globale in 1,8 trilioni di dollari.
Le assicurazioni parametriche, o index-based, possono aiutare Governi, imprese e comunità a prepararsi finanziariamente nei confronti di rischi naturali sempre più frequenti e gravi come siccità, caldo estremo, cicloni tropicali, mareggiate, terremoti e altri eventi shock. È quanto evidenziato da Generali e dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp) che, nelle scorse settimane, hanno presentato un rapporto congiunto dal titolo Parametric Insurance to build financial resilience.
Le soluzioni parametriche, secondo il rapporto, sono in grado colmare il divario di protezione (cioè la differenza tra perdite assicurate e non assicurate) stimato a livello globale in 1,8 trilioni di dollari.
Con questo tipo di soluzioni, gli indennizzi predefiniti sono legati a eventi scatenanti e parametri verificati in modo indipendente, come precipitazioni eccessive o insufficienti, invece che su perdite effettivamente valutate. Pertanto, le coperture sono attivate e i pagamenti sono effettuati “più rapidamente, consentendo una ripresa più veloce dagli shock derivanti da eventi legati al clima e disastri naturali”, si legge in una nota.
Delineando questo meccanismo di trasferimento del rischio rispetto alle tradizionali assicurazioni basate sull’indennizzo, nel report emerge come l’assicurazione parametrica possa anche aiutare i Governi, le istituzioni finanziarie, le imprese e le famiglie “ad aumentare la produttività e incentivare gli investimenti necessari per un futuro sostenibile”. Tuttavia, la collaborazione tra tutte le parti coinvolte è “di fondamentale importanza per determinare un impatto reale e proteggere le comunità particolarmente vulnerabili”. (fs)
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