Per il presidente dell’Aiba le applicazioni dell’intelligenza artificiale «possono rappresentare uno snodo decisivo, offrendo opportunità di sviluppo fin qui sconosciute. Penso, solo per fare un esempio, all’enorme contributo che la disponibilità di dati può dare alla prevenzione dei rischi, alla personalizzazione dell’offerta e anche all’efficientamento dei processi».

«Il profilo di responsabilità dei broker? È bene ricordarlo: è primariamente collegato alla capacità di comprendere il cliente che gli dà il mandato. Il broker, infatti, opera per conto del cliente, non della compagnia assicurativa. Se il focus è l’esigenza del cliente, allora la nostra professionalità emerge nella valutazione del rischio specifico e nella comprensione delle offerte che vengono proposte dal mercato assicurativo per poter definire la copertura più adeguata». Così Flavio Sestilli, presidente di Aiba (Associazione italiana brokers di assicurazioni e riassicurazioni), intervenendo a una tavola rotonda dal titolo Sviluppo e operatività nella distribuzione assicurativa: quali nuove responsabilità per gli intermediari, nell’ambito dell’ultima presentazione dell’Osservatorio europeo degli intermediari assicurativi a cura di Cgpa Europe.
L’analisi iniziale, ha ricordato Sestilli, «è per noi un momento decisivo nell’assunzione di responsabilità, specialmente se consideriamo la numerosità dei rischi emergenti: cybersecurity, protezione dei dati, adeguamento a tecniche e tecnologie, obbligatorietà della copertura cat-nat, integrazione dei temi di sostenibilità».
Il presidente dell’Aiba ha parlato anche di responsabilità dei broker con riferimento alle applicazioni dell’intelligenza artificiale (AI), che «possono rappresentare uno snodo decisivo. Noi immaginiamo che le nuove tecnologie possano offrire opportunità di sviluppo fin qui sconosciute. Penso, solo per fare un esempio, all’enorme contributo che la disponibilità di dati può dare alla prevenzione dei rischi, alla personalizzazione dell’offerta e anche all’efficientamento dei processi».
Per i broker, in concreto, «diventerà molto più facile dialogare con i clienti nel merito dei rischi, capire meglio le esigenze e individuare nel mercato le soluzioni più adeguate», ha affermato Sestilli. «Non sono spaventato dall’arrivo di tecnologie dal potenziale così vasto; penso, piuttosto, che bisognerà cambiare passo rapidamente per adattarsi e cogliere le opportunità emergenti. Tutto questo sicuramente nel rispetto dei suggerimenti dell’Eiopa Digital Strategy e delle leggi sull’IA (AI Act) e sulla resilienza operativa digitale (Dora). Sono convinto che governeremo la tecnologia, sfruttandola al meglio: l’AI non potrà mai sostituire l’elaborazione profonda di pensiero necessaria nel nostro lavoro. Quella resta una qualità esclusiva del professionista». (fs)
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