mercoledì 22 Ottobre 2025

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I RISULTATI DI UNO STUDIO DI QBE SUL CYBER RISK

Secondo quanto dichiarato da manager gestionali e responsabili tecnici IT, il 68% delle Pmi prevede di subire un attacco informatico nel 2025.
 

Uno studio commissionato da Qbe Insurance ha evidenziato come il 68% delle Pmi italiane intervistate preveda di subire un attacco informatico nel 2025, percentuale che raggiunge il 74% se si considerano anche altre criticità in ambito informatico come truffe, hackeraggi, ransomware e blocchi di attività.

Il campione era composto da 400 aziende con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 249, equamente distribuite su tutto il territorio nazionale. Le figure aziendali intervistate erano tutte coinvolte nella gestione della cybersecurity. Il 60% erano manager gestionali, il 40% responsabili tecnici IT. Il sondaggio è stato condotto da Research Dogma, in un periodo compreso tra il 3 e il 15 settembre scorsi attraverso un recruiting con interviste via web e telefoniche.

La metà delle Pmi intervistate (51%) ha sperimentato un evento IT “critico” nell’ultimo anno, percentuale che sale al 63% tra le aziende con e-commerce, maggiormente esposte. Dopo il caso CrowdStrike-Microsoft del luglio scorso, il 37% dei manager intervistati ha deciso di potenziare le misure di cyber protezione nella propria azienda.

Le Pmi intervistate hanno dichiarato di adottare “un atteggiamento pragmatico e no-panic nei confronti della cyber security”: secondo lo studio, il 78% si è dichiarato “fiducioso” rispetto alla propria capacità di affrontare i rischi informatici, mentre il restante 22% ha ammesso la necessità di “migliorare”le proprie difese.

Nonostante ciò, quasi due terzi delle Pmi intervistate (64%) hanno subito attacchi informatici negli ultimi tre anni, con eventi che si ripetono nel tempo. Nella maggior parte dei casi si è trattato di truffe informatiche, hackeraggi, ransomware e blocchi di attività.

Attualmente, il 41% delle Pmi ha dichiarato di aver sottoscritto una copertura assicurativa dedicata e un terzo (34%) di quelle che ancora non ne dispone sta valutando di farne ricorso a breve. Secondo i dati raccolti, la penetrazione futura delle polizze cyber potrebbe raggiungere il 61%. (fs)

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