giovedì 11 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

AGGREGAZIONE DI AGENZIE: DUE CRITICITA’ DI CUI TENERE CONTO

Il tema è stato affrontato da Michele Specchiulli, commercialista a Bologna e consulente di diversi gruppi agenti. 

Michele Specchiulli

Il tema è delicato. Da sempre. E oggi ancor di più, dal momento che gli aspetti da considerare sono tantissimi. Il riferimento è alle operazioni di aggregazione di agenzie assicurative. L’argomento è stato affrontato, seppur sinteticamente, da Michele Specchiulli, commercialista a Bologna e consulente di diversi gruppi agenti.

Intervenuto nel corso di una tavola rotonda all’ultima assemblea dell’Unione Agenti Axa, Specchiulli si è focalizzato in particolare su due aspetti (che ha definito livelli) che facilmente possono generare delle criticità in questo tipo di operazioni: il rapporto fra le agenzie interessate e la compagnia mandante e quello fra i soci delle stesse società di intermediazione coinvolte.

«Per quanto riguarda il primo punto, inevitabilmente si parla di Accordo nazionale impresa agenti», ha esordito Specchiulli. «Le agenzie interessate all’operazione di aggregazione che anzianità hanno? Se, per esempio, un’agenzia ha un’anzianità di 5 anni e un’altra di 16 anni è un problema. Alla seconda, la liquidazione va bene, mentre la stessa cosa non si può dire dell’agenzia che ha un’anzianità di 5 anni che con tutta probabilità risulta indebitata perché intanto sta pagando le rivalse…».

Proprio la durata delle rivalse è uno degli aspetti fondamentali da considerare secondo il commercialista. «Prima di accettare un’operazione di aggregazione sarebbe opportuno chiedersi, lato agenzia, cosa si otterrebbe in cambio dalla compagnia. Per esempio la strada dello sconto sulla rivalsa andrebbe percorsa: un conto è una rivalsa da 1 milione di euro quota capitale con interessi del 3% che generano interessi passivi di 170.000 euro, un conto è una rivalsa sempre da 1 milione di euro, ma con interessi al’1% che generano interessi passivi per circa 65.000 euro…».

L’altra questione riguarda il rapporto fra i soci. «Quasi sempre va bene, ma purtroppo ci sono casi nei quali  sorgono delle problematiche. Mettersi insieme significa costruire, per ogni singola operazione, una sorta di abito sartoriale. In altre parole darsi delle regole di comportamento. Solo così si riesce a portare a termine l’operazione», ha affermato Specchiulli.

Fabio Sgroi

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