Nella lettera inviata agli iscritti, il presidente del Gruppo agenti Generali Italia ha sottolineato come la decisione sia stata presa dopo un approfondimento tecnico-giuridico relativo allo statuto. «Alla fine ho adottato un “principio di prudenza” optando per due convocazioni distinte e separate…».
Federico Serrao, presidente del Gruppo agenti Generali Italia (Ga-Gi) ha spiegato dettagliatamente i motivi che lo hanno portato a convocare un congresso straordinario (che potrebbe tramutarsi in elettivo).
Tutto è legato alla richiesta da parte di 520 soci (su 1.180), pari a circa il 44% degli iscritti, di anticipare l’assemblea elettiva prevista nel 2025. Richiesta verso la quale una parte di associati aveva sollevato dei dubbi e delle obiezioni sulla regolarità statutaria a proposito delle motivazioni per la convocazione del congresso elettivo, fino al punto di richiedere un parere al collegio dei probiviri.
«Nell’ambito delle mie responsabilità e delle mie funzioni di presidente», ha sottolineato Serrao nella lettera di convocazione inviata agli iscritti al Ga-Gi, «ho provveduto io stesso a fare un ulteriore approfondimento tecnico-giuridico, che ha confermato come il caso esaminato non abbia nulla a che vedere con l’ipotesi prevista al penultimo comma dell’articolo 9) dello statuto, che cita ….”per dichiarata impossibilità del consiglio direttivo a proseguire nella sua attività…..”, essendo evidente che nella situazione politica attuale non si ravvede lo stallo della vita degli organi direttivi; il seguente caso, invece, si riferisce all’interpretazione del secondo caso dell’articolo 9, comma 2, dello statuto: che recita…. “o quando almeno 1/4 (un quarto) degli associati ne faccia richiesta motivata e sottoscritta al presidente, stabilendone la data e il luogo”….. Nella sostanza, tale articolo “obbliga” il presidente della nostra associazione a convocare l’assemblea congressuale straordinaria, al ricorrere di due condizioni contestuali: che pervenga una richiesta da almeno 1⁄4 degli associati con indicata data e luogo e che detta richiesta sia ritenuta dal presidente adeguatamente motivata, vale a dire sorretta da valide ragioni».
Chiunque ricopra la carica di presidente del Ga-Gi, una volta ricevute le lettere firmate con la richiesta della convocazione del congresso straordinario con motivazione “elettivo anticipato” (di qualche mese rispetto al giugno 2025), «non può soprassedere a tale richiesta proprio alla luce dell’eccezionalità della situazione politica in atto che sta vivendo oggi il Ga-Gi, mai avvenuta prima nella storia della associazione». Serrao ha citato, fra l’altro, «l’annoso contenzioso giudiziale ancora in corso» e «dissidi interni che stanno arrecando un innegabile danno d’immagine all’associazione».
Se il presidente, scrive ancora Serrao, «nell’ambito della sua responsabilità politica, ritiene quindi idonea la motivazione riportata sulla lettera, vale a dire di “ridare autorevolezza alla nostra associazione, per eleggere i rappresentanti degli organi statutari che dovranno governare il futuro del nostro Ga-Gi per il prossimo triennio in modo da tutelare l’immagine della nostra storica associazione e per rafforzarne le relazioni industriali con la mandante”, nel rispetto delle sue funzioni previste dall’articolo 19 dello statuto, non solo può, ma deve provvedere alla convocazione del congresso. In caso contrario potrebbe essere passibile di grave inadempienza, non solo da parte di uno dei 520 firmatari, ma in assoluto da qualunque associato».
Serrao, in sostanza, ha ritenuto di «adottare un “principio di prudenza” superiore a quello che i pareri legali mi avrebbero permesso, e, valutando con attenzione lo statuto e la posizione degli associati non firmatari, ho preferito rinunciare all’ipotesi iniziale di convocare un congresso straordinario elettivo, optando invece per fare due convocazioni distinte e separate (25 e 26 ottobre 2024, ndr)».
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA