venerdì 24 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

SAPIGNI: «LA CONFORMITA’ ALL’ESG? LA PREOCCUPAZIONE DEGLI INTERMEDIARI E’ SERIA E CONDIVISIBILE. MA SI APRONO ANCHE OPPORTUNITA’…»

Il punto è l’impatto che questi fattori hanno nel business. Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia…Ecco il commento del rappresentante generale per l’Italia ed european underwriting and claims director di Cgpa Europe.
 
Lorenzo Sapigni

La conformità all’Environmental Social and Governance (Esg)? C’è una «seria» preoccupazione (attuale e prospettica) da parte degli operatori del mercato assicurativo (e in particolare dei professionisti dell’intermediazione assicurativa) sull’impatto di questi fattori nel business. Una preoccupazione che è emersa nei lavori che il Cesia (Centro studi intermediazione assicurativa) ha condotto su questo tema nel 2023. I timori sono condivisibili?

«Sì, per diverse ragioni», ha commentato Lorenzo Sapigni, rappresentante generale per l’Italia ed european underwriting & claims director di Cgpa Europe, compagnia specializzata nella Rc professionale degli intermediari assicurativi. «La prima è la comprensione dei nuovi adempimenti, peraltro non del tutto definiti. È vero che ci sono già le indicazioni per gestire la distribuzione, per esempio in termini di informazione sui rischi di sostenibilità ai quali i clienti sono esposti e sulla sostenibilità dei prodotti, ma il quadro non è chiaro e univoco ed è manchevole, quanto meno sulle componenti Social e Governance. Come spesso accade con la regolazione europea», ha continuato Sapigni, «si registra poi un eccesso di formalismo che, oltre a non favorire la transizione verso la sostenibilità, rischia di essere paralizzante sul piano operativo. L’altra criticità, una derivata della prima, è la difficoltà di registrare in modo corretto le preferenze di sostenibilità dei clienti, premessa per offrire prodotti coerenti. La valutazione di adeguatezza che abbiamo fin qui conosciuto si è ampliata e deve ora integrare l’orientamento manifestato dal potenziale contraente su questo aspetto. Un punto che diventa essenziale nella vendita con consulenza, che deve essere accompagnata dai motivi per i quali il prodotto offerto è più indicato a soddisfare esigenze del cliente. Per questi motivi, la preoccupazione degli intermediari appare fondata: la regolamentazione massimamente dettagliata del processo di vendita aumenta gli oneri del tracciamento senza favorire il confronto sulla sostenibilità».

Sapigni ha sottolineato anche il ruolo, «oggettivamente centrale», che avranno gli intermediari in questa transizione. «Agenti e broker saranno, necessariamente, l’anello di congiunzione tra la comprensione del profilo di sostenibilità di imprese e famiglie e la veicolazione dell’offerta di prodotti conformi ai nuovi princìpi. C’è, insomma, un’enorme opera di informazione e consulenza, ancora tutta (o quasi) da compiere, che richiederà competenze aggiuntive a quelle oggi mediamente detenute dagli intermediari».

In altre parole, ha rilevato Sapigni, «si stanno aprendo nuovi spazi di mercato perché imprese e famiglie dovranno ripensare le coperture assicurative di oggi. Agenti e broker non potranno cogliere quest’opportunità da soli: servirà anche una stretta cooperazione con le compagnie». (fs)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN COPERTINA