Il Garante nazionale degli assicurati: «Si potrebbe per esempio vietare l’esposizione di premi assicurativi “generici” oppure…».

Un intervento dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato per porre un freno alle iniziative pubblicitarie «scorrette e fuorvianti», affinché «si incentivi la diffusione delle sole informazioni trasparenti e corrette». È quanto auspica Antonio Coviello, ricercatore Cnr-Iriss, docente di marketing assicurativo presso l’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa e “Garante nazionale degli assicurati” (Andci). L’ambito è, manco a dirlo, il settore della Rc auto.
«Da anni siamo bersagliati da pubblicità di comparatori e compagnie on line che si concludono proponendo premi assicurativi particolarmente attraenti…“a partire da 131 euro all’anno!”», fa notare Coviello. «Pubblicità che si rivelano, alla prova dei fatti, essere studiati su “fantasiosi” profili. Inoltre, in TV è praticamente impossibile leggere le avvertenze previste dalla legge per le pubblicità: queste sono scritte in caratteri minuscoli e compaiono per una frazione di secondo, e dunque non rispettano la necessaria chiarezza e correttezza dell’informazione».
Da qui l’auspicio di un intervento legislativo da parte dell’Antitrust che, per esempio, «potrebbe essere diretto a vietare l’esposizione di premi assicurativi “generici”», sottolinea Coviello. «In alternativa, l’esposizione dovrebbe riguardare il premio medio e/o della mediana delle polizze stipulate dalla compagnia o comparatore a livello nazionale».
Fabio Sgroi
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