Il ramo si conferma al secondo posto per premi contabilizzati dopo la Rc auto. In calo la frequenza sinistri.
Nel 2022 i premi del lavoro diretto italiano nel ramo Rc generale hanno raggiunto quota 3,75 miliardi di euro, in aumento dell’8,2% rispetto all’anno precedente e del 28,4% rispetto al 2017.
Considerando anche i premi contabilizzati dalle imprese estere in regime di stabilimento, il comparto ha toccato i 5,3 miliardi di euro, con una quota delle imprese non vigilate dall’Ivass del 28,9%. I dati sono dell’istituto di vigilanza.
Questo ramo ha contribuito alla raccolta della gestione danni per il 10,5% (10,2% nel 2021), confermandosi il secondo comparto in termini di premi lordi contabilizzati, dopo l’Rc auto.
La frequenza sinistri si è ridotta dall’1,4% del 2021 all’1,2% del 2022, anche a causa dell’incremento dell’unità di rischio (+12,5%) a fronte di una relativa stabilità del numero dei sinistri con seguito (circa 294.000).
Il costo medio dei sinistri denunciati, pari nel 2022 a 6.789 euro, è risultato in aumento del 16,2% rispetto al 2017. Il ramo è stato caratterizzato da un costo del riservato elevato (10.303 euro) se confrontato con il pagato medio (2.090 euro) nell’anno di accadimento del sinistro: ciò evidenzia una velocità di liquidazione contenuta, con il 42,8% dei sinistri pagati nell’anno di accadimento (il 13,2% in valore).
Dopo un picco nel 2021, il loss ratio si è ridotto al 36,7%, contribuendo a determinare un combined ratio del 69,6%. Dal 2017 l’indicatore è rimasto sempre al di sotto del 100%, segnalando un buon equilibrio della gestione, ha osservato l’Ivass.
L’expense ratio si è attestato al 32,9%: le provvigioni hanno rappresentato la principale voce di spesa e hanno inciso per il 22,5% in rapporto ai premi contabilizzati; le ulteriori componenti (spese di acquisizione e amministrazione) hanno inciso rispettivamente per il 5% e il 5,4%.
Il risultato del conto tecnico complessivo (968 milioni di euro), comprensivo del risultato della riassicurazione, ha segnato un incremento del 22,8% rispetto all’anno precedente.
Il risultato, ha spiegato l’Ivass, è principalmente dovuto all’andamento della gestione assicurativa, misurato dal saldo tecnico, che ha registrato un significativo miglioramento rispetto all’anno precedente, passando da 580 milioni di euro a 1.052 milioni di euro. La gestione assicurativa ha beneficiato della flessione degli oneri per sinistri (-15,3%) e dell’aumento dei premi (+9%).
Il premio medio pagato per singola unità di rischio è stato pari a 159 euro (165 euro a fine 2021), a fronte di un premio puro (che misura il rischio assunto dalla compagnia sulla base della frequenza e del costo medio dei sinistri) di 85 euro (96 euro nel 2021). L’utile atteso per polizza era pari a 22 euro.
Fabio Sgroi
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