mercoledì 22 Ottobre 2025

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ANAPA SUL WHISTLEBLOWING: «PER GLI AGENTI LE SANZIONI SONO ECCESSIVE. OCCORRE CREARE UN MECCANISMO PREMIANTE DI COMPORTAMENTI VIRTUOSI»

L’associazione di categoria degli agenti ha inviato all’Autorità nazionale anticorruzione le sue proposte sul tema, affinché la normativa su quanti denunciano comportamenti scorretti di cui sono venuti a conoscenza nella propria organizzazione “sia più facilmente applicabile in unità amministrative composte in media da 3,5 persone”.

 

“Per piccoli uffici, come sono spesso le agenzie di assicurazioni, le disposizioni di legge sul whistleblowing sono troppo onerose e addirittura insostenibili sono le sanzioni previste dagli attuali regolamenti”. È quanto sostiene Anapa Rete ImpresAgenzia, a seguito dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi a Roma, presso Palazzo Sciarra, sede dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), che ha riunito in un’audizione soggetti istituzionali e rappresentanze, in merito alle linee guida sul whistleblowing.

Quest’ultimo è l’istituto di derivazione anglosassone, disciplinato a livello europeo dalla direttiva Ue 2019/1937 (a cui l’Italia ha dato attuazione con il dl.gs 10 marzo 2023 n.24), che offre tutela alle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione o di normative nazionali, che ledono (o si ha il sospetto che ledano) l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato commesse nell’ambito dell’organizzazione dell’ente, con cui il segnalante intrattiene uno dei rapporti giuridici qualificati considerati dal legislatore.

In rappresentanza della categoria degli agenti di assicurazioni è stata convocata Anapa, che ha condiviso il tavolo con Ivass, Ania, Banca d’Italia, Consob Afin, Abi. Ufi ed Enbass.

A seguito di questo incontro, Anapa ha inviato all’Anac le sue proposte sul tema, affinché la normativa su quanti denunciano comportamenti scorretti di cui sono venuti a conoscenza nella propria organizzazione “sia più facilmente applicabile in unità amministrative composte in media da 3,5 persone”.

A livello generale, Anapa ha proposto ai propri associati la procedura whistleblowing definita dall’ente bilaterale Enbass in quanto “conforme alla normativa nazionale”. Allo stesso tempo sottolinea “gli eccessivi oneri che il rispetto della normativa comporta per le agenzie assicurative, non rispettosa nei fatti del principio della proporzionalità. Del tutto insopportabili, poi, sono le sanzioni previste per chi non rispetta le norme, anche sotto il profilo unicamente formale. Sanzioni suscettibili di creare una serie di difficoltà finanziarie agli agenti di assicurazioni”.

«È convinzione di Anapa che l’utilizzo di un sistema di premialità, una sorta di certificazione di qualità wb, per coloro che dimostreranno di aver adempiuto all’obbligo, consenta un più celere ed ampio rispetto dell’obbligo normativo regolamentare», ha rimarcato Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa, nella lettera inviata all’Anac. «In difetto, qualora neanche l’adozione del sistema premiale raggiungesse lo scopo, l’applicazione della sanzione sarebbe inevitabile. Tuttavia, è indispensabile considerare la possibilità di rendere la sanzione proporzionata alla dimensione dell’azienda, inserendo una penalità basata sul numero dei dipendenti a libro paga con previsione di sanzione massima (per esempio 200 euro per dipendente con limite massimo di 50.000 euro per azienda oltre i 250 dipendenti)».

Inoltre, sostiene ancora Anapa, “vanno esclusi dalla normativa del whistleblowing gli esposti provenienti dagli assicurati, per i quali è già in vigore da anni una specifica normativa sui reclami”.

Fabio Sgroi

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