Il Sindacato nazionale agenti ha inviato una lettera ai presidenti delle rappresentanze agenziali.
«Il codice delle assicurazioni prevede che le imprese e gli intermediari debbano “comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza nei confronti dei contraenti e degli assicurati”, e per gli agenti c’è l’obbligo di agire in modo da non recare pregiudizio agli interessi dei contraenti e degli assicurati, nonché il divieto di percepire compensi/incentivi che li possano indurre ad agire in pregiudizio degli interessi degli assicurati/clienti. Come si concilia l’opera di riforma massiva in pejus delle polizze in portafoglio, messa in atto da numerose imprese, senza facoltà di mantenimento delle condizioni in corso, con le norme vincolanti sopra ricordate?». Per Claudio Demozzi, presidente del Sindacato nazionale agenti, la questione dello “ius variandi” è centrale.
Così, qualche giorno fa, ha inviato una lettera a tutti i presidenti dei gruppi aziendali agenti attraverso la quale li ha invitati a informare lo Sna «sulle eventuali iniziative intraprese dalla compagnia mandante sul fronte della riforma massiva delle polizze in portafoglio, del repricing e del peggioramento dell’equilibrio contrattuale attuato mediante l’inserimento di clausole di jus variandi che permettono, alla sola compagnia, la modifica unilaterale delle condizioni e/o premio previa semplice informativa al cliente». Ma anche «sulle azioni eventualmente messe in atto dal gruppo agenti, nei confronti della compagnia, per limitare le possibili conseguenze, sugli agenti e rispettivi portafogli clienti, derivanti dalle suddette politiche commerciali eventualmente attuate dall’impresa».
Demozzi ha anche fatto riferimento al fatto che «sono state diramate circolari che dispongono una “remunerazione aggiuntiva” per la riforma in pejus di alcune tipologie di prodotti, finalizzata al “riequilibrio tecnico” specie nelle garanzie correlate agli eventi atmosferici. Alcune di esse chiariscono che “Il compenso aggiuntivo è riconosciuto alle agenzie in ragione del maggior sforzo operativo profuso per la gestione del cliente nell’attività di riforma o di incasso della proposta di rinnovo a quietanzamento delle polizze” soggette a riforma (in pejus) e che la finalità della campagna è quella del “riequilibrio portafoglio danni”».
Il presidente dello Sna ha ricordato che «l’attuale impianto normativo vieta gli incentivi che possano indurre gli intermediari ad agire in pregiudizio degli interessi dei clienti». (fs)
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