Nonostante il consiglio direttivo attuale abbia, recentemente, apprezzato il lavoro svolto dal presidente Federico Serrao e dalla sua giunta, alcuni consiglieri e una fetta di iscritti spinge per eleggere i nuovi organi prima della scadenza naturale del mandato (2025), per «dare compattezza e autorevolezza all’associazione». Ma per molti non ci sarebbero le condizioni, sia dal punto di vista statutario, sia da quello politico…
L’elezione di Federico Serrao alla guida del Gruppo agenti Generali Italia (Ga-Gi) sembrava aver rasserenato il clima all’interno della rappresentanza agenziale. Al punto che la naturale scadenza del mandato dell’attuale consiglio direttivo (maggio 2025) sembrava non essere messa in discussione. E invece qualcosa sta bollendo in pentola.
Se da una parte la delibera (la numero 527) del consiglio direttivo del Ga-Gi, che si è riunito a Riccione il 19 e 20 giugno scorsi, ha evidenziato una sostanziale fiducia nei confronti dell’operato del presidente e della giunta esecutiva, dall’altra c’è una fetta di iscritti che sta spingendo per convocare un congresso elettivo anticipato entro il 2024. Nella delibera si legge: «Ascoltata la relazione politica e tecnica del presidente (Serrao, ndr) e della giunta esecutiva, il consiglio direttivo apprezza l’attività svolta dagli stessi, coadiuvati dalle commissioni tecniche e ne ratifica il nuovo organigramma». Il consiglio direttivo ha inoltre valutato «positivamente l’impianto provvigionale relativo al nuovo prodotto “Rinnova Valore Bonus” per quanto riguarda la nuova formulazione del management Fee». C’è poi l’invito, rivolto alla giunta esecutiva «a proseguire il confronto con particolare riferimento al focus riguardante l’impianto incentivante dell’organizzazione produttiva» e a «proseguire nell’attività di difesa del portafoglio Dna tanto nella tariffa definita quanto nella tariffa analitica, anche con l’ausilio e l’esplorazione di nuovi accordi di collaborazione orizzontali». Ergo: votanti 32; favorevoli 32. Delibera approvata all’unanimità. È il documento conclusivo della riunione di Riccione.
È tuttavia una delibera che sembra stridere con la volontà di «alcuni» consiglieri (si legge in un’altra delibera della riunione di Riccione) di convocare un congresso elettivo anticipato entro la fine dell’anno «al fine di poter dare compattezza e autorevolezza all’associazione, osservando anche quanto contenuto in diversi verbali delle assemblee di zona». In sostanza è stato richiesto esplicitamente ai componenti del consiglio direttivo «di valutare le modalità di convocazione di tale congresso elettivo anticipato». Una delibera che è stata respinta dal momento che, su 31 votanti (il presidente non ha partecipato alla votazione) i favorevoli sono stati 14 e gli astenuti 17.
L’ARTICOLO 9 DELLO STATUTO GA-GI – Va precisato che l’articolo 9 dello statuto del Ga-Gi (assemblea congressuale) prevede, fra l’altro, che: «L’assemblea congressuale è convocata in via ordinaria ogni tre anni dal presidente. Su iniziativa dello stesso deve riunirsi in via straordinaria ogni qualvolta il consiglio direttivo a maggioranza qualificata dei 2/3 (due terzi) ne ravvisi l’opportunità o quando almeno 1/4 (un quarto) degli associati ne faccia richiesta motivata e sottoscritta al presidente, stabilendone la data e il luogo». E ancora: «L’assemblea congressuale ordinaria elegge i componenti del consiglio direttivo, del collegio dei revisori dei conti e del collegio dei Probiviri, scegliendoli tra i candidati…».
Bocciata la delibera in consiglio direttivo, nelle ultime settimane è partita, da una fetta di iscritti, la raccolta delle firme per aggiungere il quorum. E il dibattito, all’interno dell’associazione, è accesissimo.

CHI VUOLE LASCIARE TUTTO COSI’ COME E’… – Non ci sono le condizioni, attualmente, per convocare un congresso elettivo. Sostengono questo, coloro che sono contrari alla proposta. E la motivazione è lo statuto, che prevede che un congresso straordinario non possa essere elettivo. Elettivo può essere solo un congresso ordinario. Perché questo si realizzi è necessario che il consiglio direttivo sia impossibilitato a operare; quindi occorrono le dimissioni del presidente e la decadenza relativa della giunta, più altre condizioni riconducibili alla elezione del presidente.
Oltre a questo aspetto statutario c’è anche quello politico. In molti si chiedono: se a Riccione è stata votata la fiducia (all’unanimità) a presidente e giunta esecutiva che senso ha convocare ora un congresso elettivo, soprattutto in una fase delicata come questa? La convocazione di un congresso elettivo adesso andrebbe a interrompere tutti i tavoli di lavoro in essere con la mandante su argomenti di rilevante importanza per la sopravvivenza delle agenzie mandando di fatto allo sbando l’intero gruppo.
Viene poi rimarcato il fatto che comunque la delibera di proposta di convocazione di un congresso anticipato è stata respinta in consiglio direttivo (fra gli astenuti ci sono anche i cinque agenti che hanno dato vita alla vertenza contro la regolarità dell’elezione di Vincenzo Cirasola a presidente nel congresso di Monopoli del 2022).
…E CHI INVECE SPINGE PER ELEGGERE NUOVI VERTICI – Perché di questo si tratta. Ripartire da zero. Il motivo per il quale sarebbe necessario convocare un congresso elettivo (al di là del discorso legato allo statuto) è riportato nella proposta di Riccione: «dare compattezza e autorevolezza all’associazione». E dare voce, per certi versi, alle assemblee di zona. Almeno a quelle che hanno manifestato questa volontà.
Gli associati ordinari che stanno raccogliendo le firme per raggiungere il quorum, «pur apprezzando il lavoro svolto dal nuovo presidente eletto e dalla giunta esecutiva», chiedono in sostanza di convocare un congresso elettivo in considerazione del fatto che, «considerando che nonostante sia venuta a cessare la materia del contendere, non c’è stata alcuna manifestazione di volontà da parte dei 5 reclamanti di cessare la “vertenza legale” in atto contro il Ga-Gi presso il Tribunale di Treviso, che si protrae da oltre due anni». Vista la mancata approvazione della delibera presentata in consiglio direttivo quella della raccolta delle firme è una strada da percorrere.
L’obiettivo è «ridare autorevolezza all’associazione, che il residuo orizzonte temporale della giunta in carica non garantisce». Eleggere nuovi organi statutari sarebbe un modo per «tutelare l’immagine della nostra storica associazione e per rafforzarne le relazioni industriali con la mandante», scrivono.
Nella lettera di proposta vengono anche indicate già le date del congresso: 25 e 26 ottobre 2024 a Roma. Il dibattito, come detto, è accesissimo…
Fabio Sgroi
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