Il riconfermato presidente della rappresentanza agenziale storica: «Ci siamo posizionati su risultati e processi, ma meno sulla fidelizzazione degli agenti al “nuovo” marchio. Ci aspettiamo una completa integrazione che superi anche la “divisione” Cattolica e di venire compiutamente integrati nei processi e nelle dinamiche di Generali Italia».
Preoccupazione per le criticità emerse nei processi in fase di integrazione, nelle procedure e per l’inasprimento tariffario, ma anche la richiesta di un’attenzione particolare al tema del business unit enti religiosi e riguardo alla gestione dei sinistri. Gli agenti iscritti al Gruppo aziendale agenti Cattolica hanno fatto il punto in occasione dell’ultima assemblea elettiva della settimana scorsa a Caserta.
Un’assemblea che ha visto la riconferma (con oltre il 97% dei voti) del presidente Donato Lucchetta e della sua squadra per il terzo mandato consecutivo.
La rappresentanza agenziale, “pur nelle criticità”, manifesta comunque uno “spirito collaborativo e di determinazione al raggiungimento dell’obiettivo di concludere l’integrazione”. «Gli agenti si aspettano sempre più generazione di valore nelle relazioni, che la velocità del piano di integrazione e gli interventi su prodotti e tariffe abbinati alla tensione sistematica allo sviluppo hanno un po’ trascurato», ha spiegato Donato Lucchetta a Tuttointermediari.it.
«Ci siamo posizionati su risultati e processi, ma meno sulla fidelizzazione degli agenti al “nuovo” marchio. L’assemblea si aspetta una completa integrazione che superi anche la “divisione” Cattolica pur mantenendo il marchio e di venire compiutamente integrati nei processi e nelle dinamiche di Generali Italia. Una situazione», ha continuato Lucchetta, «che passa anche dal fare in modo che gli ambienti di direzione riconoscano le agenzie Cattolica come componenti integrate nel sistema e non semplicemente come punti vendita cui garantire un servizio. Sappiamo bene che la qualità del servizio passa attraverso le relazioni che i vari interlocutori riescono a stabilire tra loro. Ci aspettiamo un maggior coinvolgimento, come atto di vicinanza, per ciò che riguarda la conoscenza personale (incontri dedicati anche per gruppi di agenzie) tra agenti e funzioni/interlocutori/etc per agevolare le interazioni».
L’assemblea del gruppo agenti ha chiesto ai vertici del Leone anche “una particolare attenzione alle tensioni del mercato e alle necessità di repricing della compagnia, difficili da mettere a terra con fluidità quando i processi, gli interlocutori e i prodotti non sono ancora entrati nell’operatività quotidiana”.
«Seppur questo percorso sia ancora impegnativo per arrivare a una soddisfacente quotidianità», ha affermato Lucchetta, «penso comunque sia agevolato dalla solida relazione che compagnia e gruppo agenti hanno saputo negli anni costruire». E questo è sicuramente un fattore da non trascurare.
Fabio Sgroi
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