Il problema di come rigenerare una categoria avanti con gli anni è stato sollevato dall’Associazione Agenti Allianz che chiede all’azienda di «trovare formule adeguate per avviare nuovi e più motivati giovani alla professione». La mandante: «Negli ultimi tre anni l’età media dei nostri agenti è scesa da 55,7 anni a 54,4 anni». Ma la questione, per la Tripla A, non è solo anagrafica…

È uno dei temi più attuali nell’ambito della distribuzione assicurativa cosiddetta “tradizionale” (agenti e broker): il ricambio generazionale o meglio come rigenerare una professione che negli ultimi anni, lo dicono gli stessi intermediari tradizionali, ha perso “appeal”. Oggi, infatti, sempre meno giovani sono attratti da questa professione e l’età media delle reti agenziali è molto avanti. Le iniziative per contrastare questo fenomeno non mancano.
Se ne è parlato anche nel corso dell’ultima assemblea dell’Associazione agenti Allianz a Venezia di qualche settimana fa. Già, come è la situazione in Allianz? Ennio Busetto, presidente della cosiddetta Tripla A ha fornito qualche numero relativamente alla rappresentanza agenziale: «Gli agenti iscritti alla nostra associazione con meno di 45 anni sono 95, quelli che hanno più di 60 anni sono 522 e di questi sono 58 sono quelli che hanno superato i 70 anni. Evidentemente la nostra professione ha perso quella attrattività che tanti di noi hanno provato all’inizio della propria carriera», ha affermato l’agente veneto. Quali sono le cause? Possono essere tante, anche di tipo culturale, secondo Busetto, «ma la prima e la più rilevante è di tipo economico. Un giovane che si avvicina a questo mondo passerà molti anni prima di vedere remunerazioni più o meno interessanti».
Cosa fare? «Dobbiamo attivarci di più e meglio per rendere più attraente la nostra attività», ha detto Busetto, «e bisogna farlo sia sul piano professionale, sia su quello economico. E’ necesario fare un patto fra l’associazione e l’azienda, trovando formule adeguate per avviare nuovi e più motivati giovani verso la professione di consulente e di agente di assicurazione».

IL PUNTO DI VISTA (E L’IMPEGNO DI ALLIANZ SPA) – Allianz spa “sente” in modo particolare la questione e ha varato anche delle iniziative. Domenico Martiello, direttore della distribuzione della compagnia tedesca, intervenendo a Venezia ha prima ricordato come Allianz in Italia e nel mondo esista «attraverso gli agenti» e come in Italia, nello specifico, «raccolga tramite questo canale il 90% dei premi danni» e poi ha ricordato quale sia l’obiettivo quotidiano dell’azienda: «capire come continuare ad avere forza attraverso questo canale, nel presente e nel futuro».
Avere forza, ha specificato Martiello, «vuol dire come essere presenti correttamente e territorialmente e come aumentare la presenza distributiva con efficacia. Ma anche guardare come evolve demograficamente la rete agenziale. Il tema, in sostanza, ce lo siamo posti, sin dall’inizio da quando, tre anni fa, sono approdato in questa azienda».
Anche il direttore distribuzione ha voluto dare qualche numero. «Alla fine del 2021, l’età media degli agenti Allianz era di 55,7 anni; a fine 2023 siamo scesi a 54,4 anni. Vuol dire che abbiamo messo in atto delle soluzioni nuove e abbiamo sfruttato quelle che avevamo già in casa». Come si è mossa, dunque, la compagnia? Quali leve ha utilizzato?
«Uno dei primi bacini da cui abbiamo attinto è stato il nostro “Master professione agenti” (il master dedicato alla professione con programmi di formazione specialistica amministrativa, commerciale, digital e manageriale, ndr), giunto alla 22esima edizione, a cui partecipano ogni anno circa 30 persone. Inoltre abbiamo puntato sul reclutamento, ma in modo più strutturato, e l’età media degli ingressi è di 44 anni; reclutiamo anche collaboratori di agenzia e poi stiamo lavorando sui collaboratori specializzati, la cui età media è di 32 anni». Martiello ha precisato che «non c’è un automatismo tra master e l’innesto di collaboratori advisor specializzati per diventare agenti, ma stiamo creando una situazione dalla quale insieme potremo scegliere se e quali di questi possano nel futuro diventare agenti».
In ogni caso, ha concluso Martiello, il tavolo fra azienda e gruppo agenti su come rendere più attrattiva questa professione e «soprattutto su come diventare agente Allianz è aperto».
Fabio Sgroi
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