venerdì 19 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

POGGI: «GLI AGENTI? GRAZIE ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SONO IN GRADO DI AUMENTARE FINO AL 50% LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI DEI CLIENTI»

Il Deloitte central mediterranean innovation leader: «Attraverso questa tecnologia gli intermediari assicurativi potranno far evolvere il loro lavoro di consulenza personalizzata verso gli assicurati e di gestione delle necessità di assistenza, innalzando quindi la customer satisfaction e il servizio di protezione erogato».

Andrea Poggi

I principali driver dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul settore insurance sono tre: il miglioramento del modello operativo in ottica data-driven, l’evoluzione delle compagnie da operatori a protagonisti di ecosistemi multidisciplinari e l’innalzamento del livello del servizio offerto. L’analisi è di Deloitte Officine Innovazione & Monitor Deloitte, sezione dedicata proprio all’impatto dell’intelligenza artificiale all’interno del mondo assicurativo.

Ne ha parlato ieri Andrea Poggi, Deloitte central mediterranean innovation leader, intervenuto nel corso dell’evento Innovation by Ania 2024, organizzato dall’Ania presso il Palazzo dei Congressi a Roma.

«L’intelligenza artificiale sta trasformando il mondo assicurativo e il suo ruolo su tre direttrici principali», ha affermato Poggi. «Innanzitutto, il modello operativo e tecnico sta evolvendo in logica di efficienza e data-driven, grazie all’utilizzo esteso dei dati dalla stima del rischio in sede di underwriting, fino alla liquidazione del sinistro. Ad esempio, in ambito gestione sinistri ci sono già attori innovativi che utilizzano l’IA per la verifica e la stima automatica dei danni a veicoli ed edifici sulla base di immagini acquisite da smartphone, rendendo 10 volte più veloce l’intero processo. O ancora, in relazione ai rischi climatici, grazie all’IA e all’integrazione di miliardi di data point, è possibile stimare e liquidare preventivamente un potenziale sinistro alcuni giorni prima che questo si verifichi, offrendo assistenza all’assicurato e intraprendendo tutte le misure al fine di ridurre l’entità del danno».

Inoltre, ha continuato Poggi, il ruolo delle compagnie «evolverà da singoli operatori a protagonisti di ecosistemi multiplayer e multidisciplinari, afferenti a molteplici aree di bisogno di cittadini e imprese, offrendo nuovi servizi che andranno oltre la protezione, integrando soluzioni di player diversi grazie all’IA. Si andrà sempre di più nella direzione di ecosistemi a centralità assicurativa, in cui le compagnie orchestreranno i diversi attori coinvolti come quelli della salute, della mobilità, del clima, della casa e dei rischi cyber e di impresa». Basti pensare che, secondo Deloitte, il 60% delle iniziative più rilevanti delle compagnie assicurative nel campo dell’IA a livello globale sono sviluppate in partnership con soggetti terzi, quali provider di servizi, insurtech e aziende di tecnologia e, in alcuni casi, centri universitari e di ricerca».

Infine, la trasformazione dell’IA «innalzerà anche il livello del servizio offerto dalle assicurazioni alle imprese e ai cittadini, garantendo, ad esempio, un miglioramento in termini di offerte sempre più personalizzate e accessibili, liquidazione istantanea dei sinistri e l’innalzamento del livello di assistenza e soddisfazione dei bisogni e una maggiore facilità e ampiezza della protezione erogata», ha aggiunto Poggi.

INTERMEDIARI ASSICURATIVI – Secondo il Deloitte central mediterranean innovation leader, «con questi cambiamenti, contestualmente, potrà beneficiarne anche il ruolo degli intermediari assicurativi che, grazie all’IA, potranno far evolvere il loro lavoro di consulenza personalizzata verso gli assicurati e di gestione delle necessità di assistenza, innalzando quindi la customer satisfaction e il servizio di protezione erogato. Ad esempio, grazie all’IA, gli agenti sono in grado di aumentare fino al 40%-50% la risoluzione dei problemi dei clienti, migliorandone così la soddisfazione».

Fabio Sgroi

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