martedì 04 Novembre 2025

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BOVIO: «LA FUSIONE CON IL GALF? UN GRANDE VALORE AGGIUNTO. I FEUDI SONO ORMAI ANACRONISTICI»

Non ha dubbi il presidente del Magap (Milano assicurazioni gruppo agenti professionisti), che il prossimo ottobre convolerà a nozze con il Gruppo agenti La Fondiaria: «Non abbiamo mai creduto nella logica del “feudo”, men che mai del “feudo intellettuale o ideologico». E parla anche dello stato attuale delle agenzie ex Milano e del problema “redditività”delle agenzie.  

 

Francesco BovioIl Magap (Milano Assicurazioni gruppo agenti professionisti) non scomparirà. «Semplicemente ci trasformeremo in qualcosa di più efficace e moderno per i nostri associati». Ci tiene a sottolinearlo Francesco Bovio (nella foto a lato), presidente del Magap, a proposito della fusione ormai imminente (ottobre 2015) con il Gruppo agenti La Fondiaria, dalla quale nascerà un organismo agenziale nuovo. Ma in questa intervista concessa a tuttointermediari.it, il giovane agente di Bari parla anche di altro: del percorso di integrazione che le agenzie ex Milano stanno compiendo chi in UnipolSai, chi in Allianz. E non solo.

Domanda. In quale situazione si trovano attualmente le agenzie del Magap lato UnipolSai e lato Allianz?

Risposta. Le agenzie del Magap continuano ad attraversare un fase molto intensa,  ricca di cambiamenti e novità non sempre semplici da gestire. Alla base di queste dinamiche certamente la necessita di affrontare e di adeguarsi al nuovo modo di svolgere la nostra professione. Il nuovo mercato richiede velocità e precisione nel cambiamento e quindi si lavora strenuamente in questa direzione tanto internamente al gruppo, quanto con le mandanti di riferimento (UnipolSai e Allianz).

D. Quanti sono gli iscritti al gruppo agenti?

R. Con orgoglio le rispondo che il numero degli associati continua a crescere e, con nostro grande piacere, giungono frequentemente richieste di iscrizione. Evidentemente siamo riusciti a fare uno “svecchiamento” anche dei tradizionali modelli di rappresentanza creando appeal per i colleghi: tutto sta cambiando. Perché le associazioni degli agenti dovrebbero fare eccezione?

D. Gli iscritti sono più UnipolSai o Allianz?

R. I numeri ormai ci vedono superare quota 700 associati, un pò più in UnipolSai e un pò meno in Allianz, almeno per il momento. Tengo però a precisare che ad accomunare i nostri associati c’è più una visione del mondo, piuttosto che un mandato. Se a questi numeri poi, sommiamo quelli del Gruppo agenti La Fondiaria arriviamo davvero a dimensioni ragguardevoli (supereremo di certo i 1.400 iscritti)…..e credo che all’orizzonte potrebbero esserci ancora altre interessanti prospettive.

D. A che punto è arrivato, in generale, il percorso di integrazione delle agenzie ex Milano in UnipolSai e Allianz?

R. Il percorso di integrazione con le mandanti è a buon punto, ma certamente non mancano i problemi e le difficoltà. Gran parte di queste ultime sono legate a una visione che deve passare da “modalità statica” a “modalità dinamica”: bisogna integrarsi con mandanti che a loro volta sono impegnate in manovre di modernizzazione di sistema: salire su treni  in corsa non è mai semplice….di certo bisogna correre almeno alla stessa velocità.

D. A ottobre convolerete a nozze con il Galf. Quale significato assume questo passo per la rappresentanza da lei presieduta?

R. Attendiamo il prossimo mese di ottobre con trepidazione e positività. Nel Magap non abbiamo mai creduto nella logica del “feudo”, men che mai del “feudo intellettuale o ideologico”, quindi l’operazione di fusione rappresenterà un grande valore aggiunto per la nostra rappresentanza e soprattutto per gli interessi degli associati. Con il Galf creeremo un totale che, come si dice, sarà maggiore della somma delle sue parti.

D. Crede sia un percorso obbligato quello della fusione con altri gruppi agenti della galassia UnipolSai oppure no?

R. Certamente sì. Come le dicevo prima, i “feudi” sono ormai degli anacronismi.

D. Perché avete scelto proprio il Galf?

R. Ci siamo scelti reciprocamente per affinità di visione prospettica, per richiamo delle radici comuni (e non parlo solo delle mandanti, ma mi riferisco al modo di vedere questa professione) e per tante altre ragioni che potrei elencarle, ma non lo farò per lasciar spazio a quella che per noi del Magap è la ragione principale: solitamente un collettivo si esprime attraverso il proprio vertice che ne rappresenta la sintesi, ebbene Vittorio Giovetti (presidente del Galf, ndr) e la sua giunta sono persone estremamente corrette, trasparenti e per nulla ammalate di “poltronismo o di senso del palcoscenico”; li stimiamo profondamente, riconoscendoci in questo modo di essere,  e ciò è davvero tanto per noi che da sempre crediamo che dai presupposti appena citati nasca una sana visione della rappresentanza dei colleghi.

D. Come avverrà, dal punto di vista organizzativo, la relazione del nuovo organismo agenziale con i vertici di Allianz e UnipolSai? 

R. Questo è un tema molto importante e la ringrazio per la domanda, che mi dà la possibilità di esprimere il mio pensiero: siamo la prima realtà associativa sul mercato italiano, al di là dei sindacati di primo livello che per noi restano centrali e unici titolati a trattare su determinate questioni,  a rappresentare agenti in diverse compagnie. Questo per noi fa parte di una visione “moderna” dell’associazionismo, dove ciò che accomuna sono le idee  e non i mandati. Ciò detto, però, non siamo e non vogliamo essere considerati dei “nuovisti”, nel senso di “a morte le tradizioni e le regole”: creeremo le condizioni politiche e statutarie affinché le relazioni con i vertici delle singole mandanti avvenga “solo ed esclusivamente” attraverso colleghi che ripetono il mandato di quella compagnia. Gestiremo le due relazioni a “compartimenti stagni” come è giusto e corretto che sia. Nessuna ingerenza e nessuna promiscuità nella fase industriale della relazione. Per le mandanti non cambierà nulla: i vertici Allianz incontreranno un organismo di rappresentanza di agenti Allianz muniti di ogni potere decisionale così da non rallentare nessun processo; per UnipolSai sarà la stessa cosa. Il rispetto assoluto per i presupposti che le mandanti fissano per la relazioni con le reti sono da noi ampiamente condivisi e rispettati. Ciascuna delle parti deve fare il suo, innovando e adeguandosi ai tempi, ma senza trascurare i protocolli comportamentali che passando per la forma infondono sostanza a tutto il sistema.

D. Dopo 5 anni si chiuderà definitivamente l’attività del Magap. Che cosa le ha lasciato questa esperienza dal punto di vista personale e professionale?

R. Non si chiuderà nulla. Semplicemente ci trasformeremo in qualcosa di più efficace e moderno per i nostri associati. Il Magap è alla terza fusione, con il Galf affronterà la quarta e poi chissà…..ripeto noi siamo per i “video” e non per le “foto”. Personalmente questa esperienza mi ha dato moltissimo  ma, come mi piace dire,  sempre meno di quello che mi daranno le prossime.

Convention Fiap 2015D. Quale è la sua opinione relativamente al nuovo Patto UnipolSai che fra qualche mese andrete a firmare?

R. Nulla osta da parte nostra a portare avanti con la compagnia la strutturazione di un nuovo accordo “omnia”. L’idea è certamente meritevole di approfondimenti, da fare insieme agli altri gruppi della galassia UnipolSai perché farlo da soli sarebbe da “malati di senso del palcoscenico”. Detto questo, non posso darle una mia opinione per il semplice fatto che il nuovo Patto UnipolSai non esiste ancora. Esiste il vecchio Patto Unipol che non riguarda noi agenti ex Fondiaria/Sai/Milano. Se permette, però, vorrei chiudere questa intervista con un riferimento alla recente convention che abbiamo svolto a marzo scorso a Milano e nella quale non hanno partecipato le compagnie.

D. Prego.

R. L’evento (nella foto in alto), un successo senza precedenti, è stato dedicato al ruolo dell’intermediario e alla sua redditività oggi a forte rischio. Per noi la redditività dei colleghi è “il tema”: qualsiasi sia la via per perseguirla. Siamo tendenzialmente per il modello monomandatario (magari arricchito da qualche supporto specialistico) ritenendolo il più semplice da gestire. Ma  laddove si rendessero necessarie, in taluni casi specifici, altre soluzioni riteniamo altrettanto corretto sostenere e accompagnare i nostri colleghi nei percorsi che riterranno opportuno svolgere garantendo loro assistenza e tutela a ogni livello. Centrale è anche la formazione che, oltre a quella tradizionale, si spinge verso gli orizzonti della capacità manageriale e di controllo di gestione che oggi è indispensabile per chiunque intenda continuare a svolgere la nostra professione.

Fabio Sgroi

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