Secondo i dati resi noti dall’Ania, le imprese (portafoglio diretto) hanno contabilizzato 144,6 miliardi di euro. Nel vita la diminuzione è stata del 4,8%, mentre il settore danni ha registrato un incremento del 7,7%.

Le prime rilevazioni dei dati relativi ai premi lordi contabilizzati nel 2023 per il portafoglio diretto italiano dei rami danni e vita riferiti alle imprese (con sede legale in Italia; con sede legale in paesi europei ed extra-europei con rappresentanza stabilita in Italia; operanti in regime di libera prestazione di servizi, ma che fanno parte dell’albo gruppi Ivass) evidenziano una raccolta di 144,6 miliardi di euro, in calo dell’1,2% rispetto al 2022, quando la diminuzione era stata del 9,4%.
In particolare, la raccolta vita è stata pari a 100 miliardi di euro (-4,8%), mentre quella danni è stata pari a 44,6 miliardi di euro (+7,7%). I dati (elaborati sulla base delle informazioni fornite anticipatamente dalle imprese e quindi ancora provvisorie) sono stati resi noti dall’Ania.
Con riferimento alle imprese di assicurazione nazionali e alle rappresentanze per l’Italia di imprese extra-europee, nel 2023 la raccolta premi complessiva è stata di 129,2 miliardi di euro (-0,7%). Secondo quanto comunicato dall’Ania, si è però registrato un andamento di segno opposto nei due principali macro-comparti: all’espansione del volume della raccolta premi nel settore danni (38 miliardi di euro, +6,6%) si è contrapposto il calo più contenuto registrato nel comparto vita (91,2 miliardi di euro, -3,5%). Anche l’incidenza dei premi totali (vita e danni) sul Prodotto interno lordo è rimasta stabile, attestandosi al 6,6% (6,6% nel 2022, 7,8% nel 2021).
Le rappresentanze di imprese europee che operano in Italia in regime di stabilimento hanno registrato nel 2023 una crescita dei premi contabilizzati (9,9 miliardi di euro, +6%). L’aumento dei premi del settore danni (6,6 miliardi di euro, +14,2%) ha più che compensato la contrazione del volume premi del settore vita (3,3 miliardi di euro, -7,2%). Con un volume premi (per il campione di imprese rilevato) pari a 10 miliardi di euro, le rappresentanze di imprese europee hanno inciso per circa il 7% della raccolta premi totale.
Le imprese che operano in libera prestazione di servizi, facenti parte di gruppi assicurativi Ivass che hanno aderito alla rilevazione (la quasi totalità), hanno contabilizzato 5,4 miliardi di premi vita, registrando un decremento del 21% rispetto al 2022.
Fabio Sgroi
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