Sarà ufficializzato nel corso della convention della mandante dell’1 e 2 febbraio prossimi a Milano e sarà presentato nella sua interezza in un webinar che si svolgerà il prossimo 16 febbraio.
Si è conclusa la trattativa fra il Gruppo agenti Zurich (Gaz) e la mandante che ha portato alla sigla del nuovo accordo integrativo. Una trattativa che Enrico Ulivieri, presidente del Gaz, e l’intero consiglio direttivo, hanno definito, in una lettera indirizzata oggi agli associati, «difficile» e che «conferma la fiducia nella rete tradizionale, evitando una volta tanto pericolose distrazioni verso canali alternativi» agli agenti. Per questo la sottoscrizione dell’accordo «è una buona notizia. Talmente forti, infatti, erano le pressioni per “velocizzare” la crescita attesa e prevista nel nuovo piano triennale presentato al mercato da casa madre che l’importante conferma dell’investimento verso il canale tradizionale non fosse poi così scontato», ha precisato Ulivieri.
«Abbiamo atteso, in queste settimane, di fare qualsivoglia accenno alla trattativa perché la delicatezza della stessa imponeva una diversa attenzione», ha continuato il presidente del Gaz. «Stavamo infatti discutendo non di un banale rinnovo, ma di un nuovo patto economico e oggi, finalmente, possiamo dire di aver definito ufficialmente normativo e contenuti».
Il nuovo accordo integrativo Gaz 2024-2026 sarà ufficializzato nel corso della convention di Zurich dell’1 e 2 febbraio prossimi a Milano e sarà presentato nella sua interezza nel corso di un webinar che si svolgerà il prossimo 16 febbraio.
Ulivieri ha ringraziato «l’intero consiglio direttivo per il contributo di idee e competenza che hanno saputo regalare in questa delicata trattativa. In conclusione, va sottolineata la decisione della Zurich di puntare con decisione su di noi intermediari, che certamente dovremmo riuscire a interpretare i cambiamenti imposti dai tempi senza però dimenticare l’importanza percepita dal cliente di una semplice stretta di mano. Questo il motivo per cui stiamo affiancando la compagnia nella proposizione di strumenti sì moderni, ma in grado di esaltare la figura dell’intermediario tradizionale».
Fabio Sgroi
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