lunedì 27 Ottobre 2025

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AGENTI E BROKER: ECCO QUALI SONO GLI ERRORI CHE POSSONO COMPORTARE UN RISCHIO REPUTAZIONALE

Andrea Dalla Villa, responsabile sinistri e polizze collettive di Cgpa Europe, ha acceso un faro sul tema nell’ambito del Cesia.

Andrea Dalla Villa

Danno reputazionale con conseguente perdita di clienti e reddito? «È un’eventualità non rara nell’intermediazione assicurativa, stante la crescente complessità operativa». Ad accendere un faro su questo tema è Andrea Dalla Villa, responsabile sinistri & polizze collettive di Cgpa Europe, compagnia specializzata nella Rc professionale degli intermediari assicurativi. Il contesto è il Cesia, il Centro studi intermediazione assicurativa, istituzione promossa proprio da Cgpa Europe.

«Analizzando i tanti sinistri ritengo molto concreto per la categoria agenziale incorrere in questa tipologia di rischio», ha affermato Dalla Villa. «Nell’ambito dell’attività dell’intermediario  bastano anche 30 secondi per rischiare: basta, per esempio, non “flaggare” una garanzia presente nel precedente contratto per creare i presupposti di un sinistro di un danno reputazionale».

Dalla Villa ha ricordato innanzitutto cosa si intende per danno reputazionale: è la perdita di fiducia o di stima che l’intermediario subisce come conseguenza di un evento che un cliente ritiene sia stato provocato da un errore addebitabile all’operato dell’intermediario stesso.

Quali sono le conseguenze? «Consistono nel danno all’immagine e alla reputazione professionale che possono comportare una riduzione della clientela, traducendosi di fatto in una perdita di reddito», ha spiegato Dalla Villa. «Dunque il danno reputazionale deriva da un sinistro e ci sono, in particolare, due criticità insite nei sinistri che hanno una maggiore ricorrenza in questo senso. Mi riferisco all’infedeltà dei collaboratori – danni indiretti a terzi (che  hanno una incidenza del 34,29% se si considerano i sinistri valutati per importo in termini di richiesta risarcitoria) e alla violazione del dovere di consiglio e consulenza (33,45%). Il consiglio professionale e il controllo dei collaboratori fanno insieme circa il 70% dei sinistri degli intermediari assicurativi».

Dalla Villa ha selezionato sei errori che, a suo avviso, sono quelli più suscettibili di poter comportare un rischio reputazionale. Eccoli: nelle informazioni precontrattuali rese (o taciute) dal cliente; nel consiglio professionale e sull’adeguatezza del prodotto offerto; nella mancata o tardiva messa a cassa del premio di polizza; nella commercializzazione di polizze index e unit-linked; per fatto doloso del collaboratore; nelle sostituzioni di polizze e nelle campagne di riforma.

Fabio Sgroi

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