Luigi Federico Signorini, presidente dell’istituto di vigilanza: «C’è il coinvolgimento di un di un gruppo di banche e assicurazioni. Le negoziazioni sono in corso; auspico che possa essere raggiunto nel più breve tempo possibile un accordo».
 «Si sta delineando una via d’uscita di mercato che vede coinvolto un gruppo di banche e assicurazioni. Le negoziazioni sono in corso; auspico che possa essere raggiunto nel più breve tempo possibile un accordo che consenta di salvaguardare pienamente i diritti degli assicurati, di mostrare determinazione nell’affrontare una situazione del tutto nuova e inattesa e di dare un segnale forte di solidità e capacità di reazione, a beneficio della stabilità del sistema nel suo complesso e della fiducia che i cittadini vi ripongono». Il riferimento è al caso Eurovita e la dichiarazione è di Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass.
«Si sta delineando una via d’uscita di mercato che vede coinvolto un gruppo di banche e assicurazioni. Le negoziazioni sono in corso; auspico che possa essere raggiunto nel più breve tempo possibile un accordo che consenta di salvaguardare pienamente i diritti degli assicurati, di mostrare determinazione nell’affrontare una situazione del tutto nuova e inattesa e di dare un segnale forte di solidità e capacità di reazione, a beneficio della stabilità del sistema nel suo complesso e della fiducia che i cittadini vi ripongono». Il riferimento è al caso Eurovita e la dichiarazione è di Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass.
Un passaggio della relazione presentata ieri da Signorini sull’attività svolta dall’istituto di vigilanza nel 2022 ha riguardato, e non poteva essere diversamente, anche lo spinoso caso della compagnia vita.
In particolare, il presidente dell’Ivass ha ricordato le «specifiche debolezze (inadeguata gestione dei rischi, limitata dotazione di capitale, disimpegno degli azionisti) emerse in seguito all’azione di vigilanza cartolare e ispettiva; debolezze che nelle mutate condizioni di mercato ne hanno determinato la crisi». Un quadro che ha portato l’Ivass, nel luglio del 2022 «in seguito a un accesso ispettivo che ha tra l’altro fatto rilevare la sovrastima dei fondi propri e la determinazione non corretta del requisito di solvibilità», a richiedere «un radicale cambio della governance, nonché un rafforzamento patrimoniale, da realizzare attraverso l’immissione di mezzi propri, a cui l’azionista non ha dato tempestivo seguito; né si è concretizzata la ricerca di un compratore».
In assenza di «concrete iniziative di risanamento e in considerazione delle gravi violazioni delle disposizioni che regolano l’attività delle imprese di assicurazione e dell’urgenza di prevenire un ulteriore deterioramento della situazione aziendale», il 31 gennaio di quest’anno è stato nominato un commissario per la gestione provvisoria (Alessandro Santoliquido).
Il 6 febbraio, ha continuato ancora Signorini, «rilevando un rapido incremento dei riscatti abbiamo adottato un provvedimento di sospensione degli stessi per salvaguardare la stabilità dell’impresa e tutelare nella sostanza le ragioni di tutti gli assicurati. Su nostra proposta, il 29 marzo il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha disposto l’amministrazione straordinaria della compagnia; abbiamo contestualmente prorogato fino al 30 giugno la sospensione dei riscatti, per consentire l’ordinata gestione della fase commissariale e accompagnare la ricerca di una soluzione di mercato».
Ora, a quanto pare, si intravede uno spiraglio di luce. «Come supervisori abbiamo fornito, in stretto raccordo con le autorità di Governo, il nostro contributo tecnico per la definizione di una soluzione sostenibile, robusta, equilibrata, compatibile con il quadro normativo di riferimento», ha fatto sapere Signorini.
Fabio Sgroi
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