martedì 16 Dicembre 2025

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NOVIS NON CI STA: «ABBIAMO DATO MANDATO AI NOSTRI LEGALI PER PORTARE LA NBS DINANZI ALLA CORTE AMMINISTRATIVA»

La compagnia, in una nota, ha ribadito la propria posizione nei confronti della Banca nazionale della Slovacchia (che ha revocato la licenza assicurativa) e la trasparenza del proprio operato.

La sede di Novis a Bratislava

Novis non ci sta e contesta il provvedimento con cui lo scorso 5 giugno la Banca nazionale di Slovacchia (Nbs) ha notificato alla compagnia la revoca della licenza assicurativa. La compagnia, in una nota, ha fatto sapere «di aver già dato mandato ai nostri legali per portare la Nbs dinanzi alla Corte Amministrativa, certa di poter dimostrare la rispondenza ai parametri richiesti riguardo la solvency».

Novis fferma che «l’attuale indice di solvibilità della compagnia è pari al 126%, ampiamente sopra i requisiti richiesti dalla legge». Recentemente, Novis ha ottenuto «ufficialmente il rating da parte di Fitch Ratings, che si è aggiunto a quello già confermato da parte di Standard & Poor’s. ll rating, sottoposto a revisione periodica, riassume il profilo di rischio del credito sulla base di informazioni quantitative e qualitative che la compagnia fornisce all’ente valutatore».

Novis, prosegue la nota, «ha scelto di richiederlo a due delle principali agenzie di rating riconosciute a livello mondiale, nonostante non ci fosse alcun obbligo né consuetudine, per realtà di medie dimensioni come Novis, di avviare questo percorso di valutazione indipendente». Una scelta «non scontata, fatta già nel 2020» e che «attesta la volontà della compagnia di fornire ai propri clienti e ai propri partner distributivi una valutazione imparziale e trasparente della propria solvibilità, ovvero della capacità di mantenere gli impegni presi nei confronti dei creditori».
Novis ha ricordato, inoltre, come «a inizio maggio sia arrivata anche la chiusura di un round di raccolta di 20 milioni di euro, con l’emissione di bond convertibili subordinati, che per Novis rappresentano non solo un capitale con cui rafforzare la propria posizione finanziaria, ma anche la dimostrazione della fiducia accordata dagli investitori qualificati. Ad ulteriore conferma di ciò, è già stato condiviso ed accettato dagli azionisti il piano per l’ulteriore aumento di capitale che porterà l’indice di solvibilità oltre il 180%».

Novis è rimasta «stupita» della decisione firmata dal governatore della Nbs, Peter Kažimír, nonché «della grande quantità di errori in essa presenti».

La compagnia «ha dovuto constatare come siano state ignorate tutte le argomentazioni ed evidenze che sono state presentate alla Nbs. Tra queste, anche la perizia di un esperto del tribunale di Vienna, che afferma come la Nbs abbia distorto il bilancio di solvibilità di Novis a tal punto da portare il perito a utilizzare il termine “falsificazione” in relazione alla procedura della Nbs».
La compagnia «è convinta che una distorta valutazione dei fatti e una non corretta applicazione delle leggi vigenti abbiano portato la Nbs a una conclusione errata e che nelle opportuni sedi di giudizio saranno dimostrate le ragioni di Novis». Inoltre si aspetta «di ottenere un processo equo in tribunale, soprattutto in considerazione del fatto che diversi documenti importanti non sono stati deliberatamente messi a disposizione della corte durante il precedente procedimento dinanzi alla Nbs. Avendo evidenziato più volte in passato la comprovata parzialità e il comportamento illegittimo di alcuni funzionari della Nbs, la compagnia si è rivolta anche all’ufficio del Procuratore Generale».

Per quanto riguarda gli effetti attuali del provvedimento della Nbs, Novis al momento non è autorizzata a concludere nuovi contratti assicurativi, ma ha precisato che «nulla cambia per i clienti esistenti, che godono ancora di una valida copertura assicurativa e sono al contempo tenuti a versare i premi relativi ai prodotti sottoscritti».

Fabio Sgroi

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