sabato 18 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

CORDIER AI GIOVANI AGENTI GROUPAMA: «CRESCERE INSIEME PER CREARE UN SENSO DI APPARTENENZA E SUPERARE GLI OSTACOLI. E PER DISTINGUERCI NEL MERCATO»

Intervenuto alla terza tappa di “Generazionando”, un evento organizzato da Agenti Groupama Italia, l’amministratore delegato della compagnia ha fatto il punto sul mondo agenziale in generale e sul rapporto con la rete.  

Pierre Cordier (a sinistra), amministratore delegato di Groupama Assicurazioni, insieme con Massimo Annesi, presidente di Agit, durante l’ultima tappa di “Generazionando”

Il punto sul mondo agenziale in generale e sullo stato attuale del rapporto fra compagnia e agenti. Ha parlato di questo, Pierre Cordier, amministratore delegato di Groupama Assicurazioni, nel corso del suo intervento alla terza tappa di Generazionando, che si è tenuta la settimana scorsa a Roma.

Generazionando, il progetto dedicato ai giovani agenti under 40 iscritti ad Agit (Agenti Groupama Italia) è nato con l’obiettivo di avvicinare la nuova generazione alle tematiche assicurative e sindacali con uno sguardo approfondito sia alla storia del gruppo agenti, sia agli scenari futuri della professione. Questa terza tappa, in particolare, è stata organizzata da Agit in collaborazione con la compagnia, con l’obiettivo di fare emergere l’importanza di una «una vera relazione di valori e di conoscenze» tra compagnia e agenti. E infatti il titolo scelto per l’evento è stato Siamo valore, insieme.

Cordier, nel corso del suo intervento, ha voluto sottolineare proprio questo aspetto. «Lavorare per gli stessi obiettivi e per la stessa finalità è un qualcosa che ci contraddistingue nel mercato», ha affermato l’AD, «e questo rapporto di estrema vicinanza fra di noi crea un senso di appartenenza, aiuta a superare gli ostacoli e a superare le criticità immediate. La compagnia siamo noi, tutti insieme».

«IL MONDO AGENZIALE? E’ IN UN MOMENTO CRITICO» – Cordier ha esordito facendo una disamina del mondo agenziale allo stato attuale. «Oggi sta attraversando un momento critico e di tensione drammatica». Sia chiaro, ha precisato l’AD, «un momento critico non è per niente un qualcosa di negativo; è una fase in cui è importante fare le scelte giuste. Orientarsi avendo il coraggio di prendere decisioni che aprono le prospettive future». Il rischio per gli agenti, secondo Cordier, è quello di sbagliare, con la conseguenza di «scomparire dal mercato». E non è un caso che un discorso di questo tipo sia stato fatto di fronte a una platea di agenti giovani (circa una sessantina i presenti a Roma). «Nell’ultimo decennio, il canale agenziale ha perso lentamente terreno cedendo 6 punti percentuali di raccolta premi in particolare alle banche. Nello stesso tempo il numero degli agenti si è ridotto del 23%, mentre la media del fatturato è risultata in crescita del 22%. Vuol dire che il numero delle realtà è diminuito, ma probabilmente la solidità di chi sopravvive è più garantita».

Cordier si è soffermato su alcuni aspetti particolari. Sulla digitalizzazione ha rilevato come il mondo agenziale si sia «ibridato, tramite l’intervento forzato delle banche che anche prima del lockdown (a seguito della pandemia, ndr) hanno orientato l’attività di intermediazione fisica verso il digitale. Lo stesso lock down ci ha fatto recuperare terreno in questo senso».

Un momento della terza tappa di “Generazionando”

Ma il mercato si trasforma anche per la presenza degli aggregatori, che Cordier ha definito come «forme di intermediazione di natura incerta», in altre parole «strutture ibride che erodono una parte del margine di intermediazione a detrimento dell’agente stesso e delle compagnie».

IL SUPPORTO DI GROUPAMA ASSICURAZIONI ALLA RETE – In un contesto di questo tipo, l’impegno di Groupama Assicurazioni è stato quello di supportare la rete agenziale. «Nella misura in cui il terreno sotto i nostri piedi si sta deformando dobbiamo adeguare la nostra postura per essere sicuri di stare ancora in equilibrio non solo domani, ma anche dopo», ha sottolineato Cordier.

Tra i fattori abilitanti, secondo l’AD, c’è il digitale. «Noi crediamo fortemente nel valore del fisico, ma avendo il cliente cambiato le proprie abitudini non possiamo non utilizzare il digitale come leva di potenziamento, laddove non serva il “fisico”».

C’è poi la questione legata ai costi gestionali e alla sostenibilità del modello agenziale. «Noi, in quanto compagnia, abbiamo il dovere di aiutare gli agenti ad abbassare i costi gestionali. Per questo ci stiamo impegnando a snellire gli strumenti a disposizione della rete, con l’obiettivo di permettere agli agenti di liberare tempo per l’attività commerciale e per la consulenza al cliente. Peraltro operiamo in un contesto in cui gli intermediari di secondo livello si sono molto diversificati e seguono spesso delle logiche intrinseche che non sono sempre allineate con quelle dell’agente».

Dunque grande attenzione alla sostenibilità del modello agenziale. In questa direzione si inquadra il progetto Simple Agent. E Cordier ne ha fatto cenno. «È un progetto che mira, appunto, a mettere a disposizione della rete soluzioni digitali di facile utilizzo per semplificare l’attività», ha affermato. «Non dico che oggi abbiamo raggiunto la perfezione visto che ci sono ancora dei nodi da sciogliere, però se penso con quale volontà e con quale velocità la compagnia si siede al tavolo per sistemare le cose e per spuntare le varie caselle settimana dopo settimana, posso dire che l’itinerario intrapreso è quello giusto».

Fabio Sgroi

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