Francesco Netti, consulente compliance presso K Partners srl: «Le elaborazioni informatiche predisposte dalle compagnie facilitano gli adempimenti per le agenzie monomandatarie, ma non possono fornire alcun supporto alle agenzie plurimandatarie e a tutti i soggetti che operano in collaborazione orizzontale in regime di assenza di esclusiva».
Il Preventivass? «La sua applicazione al solo consumatore, escludendo quindi le persone giuridiche, si basa sul Codice del Consumo (articoli del Codice delle Assicurazioni Private), che dovrebbero però essere analizzati da Ivass in ottica di tutela del contraente, come da suo statuto. Il Cap, e di conseguenza il Preventivass, è quindi discriminatorio per i contraenti». Sul nuovo preventivatore Rc auto dell’Ivass ha detto la sua anche Francesco Netti, consulente compliance presso K Partners srl, e il suo commento è perentorio.
«L’istituzione del Preventivass, inoltre, si basa sugli articoli del Cap che ritengo forse dovrebbero essere rivisti (recepisce decreti di 12-15 anni fa, come il Decreto Legge 31 gennaio 2007, n. 7 elaborato in un contesto totalmente differente dall’attuale, dove il consumatore – contraente ha ora la possibilità di accesso a sistemi di comparazione on line da parte di numerosi soggetti privati). L’esigenza del consumatore di avere confronti fra compagnie è quindi oggi ampiamente soddisfatta dall’offerta privata già esistente. L’attuazione del Preventivass non soddisfa quindi l’attuale esigenza dei consumatori, verificabile nel tempo semplicemente dall’utilizzo storico di Preventivass da parte dei consumatori e non degli operatori di settore».
Per Netti, che ha espresso il suo parere attraverso una nota pubblicata sui social, il vincolo di attuazione degli adempimenti Preventivass per la validità del contratto è una misura «sproporzionata da parte del Cap, avendo già oggi il consumatore la possibilità di effettuare confronti qualora ciò fosse la sua esigenza».
C’è poi un discorso di compliance. «L’elaborazione di procedure di compagnia che semplicemente scaricano gli adempimenti sui collaboratori di agenzia», fa presente Netti, «non esulano le compagnie stesse dai propri doveri di vigilanza, né vale per le agenzie stesse, non risultando sufficienti semplici dichiarazioni senza un successivo efficace controllo; se poi da questi risultassero sistematiche mancanze di adempimenti, sarebbero evidenti cause regolamentari piuttosto che di applicazione. Il mercato si troverà con inadempimenti sistematici e ripetuti con impossibilità di garantire la compliance ed evidenza di mancata vigilanza da parte di tutti i soggetti predisposti, in primis Ivass, oltre che compagnie e agenzie. Scaricare le responsabilità non basta».
La «rigida e burocratica» interpretazione del Cap da parte di Ivass e di conseguenza di far applicare gli adempimenti ai soli intermediari-agenti «danneggia il consumatore, che si vede escluso dal ricevere i servizi di Preventivass e quindi non tutelato il proprio diritto se non si avvale del canale agenti, e falsa la concorrenza, prevedendo adempimenti gravosi solo a carico di alcuni soggetti a vantaggio di chi è esonerato».
Infine c’è un passaggio che riguarda le agenzie plurimandatarie. «Le elaborazioni informatiche predisposte dalle compagnie facilitano gli adempimenti per le agenzie monomandatarie, ma non possono fornire alcun supporto alle agenzie plurimandatarie e a tutti i soggetti che operano in collaborazione orizzontale in regime di assenza di esclusiva, che si trovano quindi a combattere per ogni singolo adempimento con congestioni rete internet, server compagnia non in grado di rispondere ad ogni richiesta, server Ivass probabilmente sempre congestionato per l’eccessivo carico di lavoro, rendendo l’adempimento impossibile; ciò spingerà gli agenti ad abbandonare i mandati secondari ed operare in mono-mandato, oltre che costringerà gli intermediari iscritti in E ad operare in esclusiva, riducendo la concorrenza». (fs)
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