La docente dell’Università Bocconi: «Definire un modello di governance non vuole dire necessariamente produrre documenti complessi e ponderosi, ma adottare accorgimenti da perfezionare nel tempo».
«Per un intermediario assicurativo definire un modello di governance non vuole dire necessariamente produrre documenti complessi e ponderosi, ma adottare accorgimenti da perfezionare nel tempo». È quanto sostiene Patrizia Contaldo, docente e insuret unit director presso Baffi-Carefin Università Bocconi.
Intervenuta qualche settimana fa nel corso dell’ultima riunione del laboratorio degli intermediari, l’organo del Centro studi intermediazione assicurativa (Cesia) costituito dai rappresentanti dei gruppi agenti e delle associazioni dei broker per il confronto di conoscenze ed esperienze professionali, Contaldo ha affrontato il tema della costruzione di modelli di governance e controllo dei rischi nell’attività distributiva di agenti e broker.
«A un intermediario professionale assicurativo, definire un modello di governance e controllo può apparire un’operazione complessa, che va al di là delle proprie capacità e richiede, pertanto, il ricorso a competenze professionali esterne con conseguenti costi. Su questo punto, credo di poter subito mandare ad agenti e broker un messaggio tranquillizzante», ha affermato Contaldo. «Essendo per definizione limitata la disponibilità di risorse, si può anche partire da un foglio Excel che riporti i punti rilevanti della normativa alla quale conformarsi e suddivida l’attività d’intermediazione in macro aree rendendo visibili processi e flussi di comunicazione con le relative responsabilità. Si capisce, in questo modo, chi sta facendo che cosa e come lo fa».
Sempre per Contaldo, un’attività di questo tipo, «pur nella sua semplicità, permette di avere una visione d’insieme e pone le basi per un’attività di controllo di gestione e di misurazione delle performance di chi copre ruoli di responsabilità. Questa modalità favorisce un approccio profitti e perdite all’operatività a tutto tondo (dai collaboratori ai clienti) e può poi essere progressivamente arricchita di dettagli. Lo stesso approccio, va da sé, si può adottare anche con la sottorete». (fs)
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