Sono sei le priorità di azione che il Paese deve affrontare per contrastare la dinamica demografica negativa del Paese e rendere più sostenibile la spesa in welfare.
Cresce la spesa in welfare prevista nel 2022 (615 miliardi di euro, +18 miliardi di euro rispetto al 2021); a causa dell’impatto dell’inflazione il numero delle famiglie che rischiano di trovarsi in povertà assoluta aumenta di 300.000 unità; prosegue il calo della natalità, nel 2035 in Italia ci saranno 2,5 milioni di persone in meno rispetto al 2020 (pari a 4,4 milioni di persone in età lavorativa), che dovranno sostenere 3,6 milioni di over-65 in più; nel 2050, lo scenario peggiore prevede un calo della popolazione in Italia di 10,5 milioni; nel 2055 l’Italia perderà 147 miliardi di euro se i “cervelli in fuga” nel 2020 non tornassero in “patria” durante la loro vita lavorativa.
Sono alcuni degli aspetti emersi, in sintesi, nell’ambito dell’edizione 2022 del rapporto “Welfare, Italia” supportata da Unipol Gruppo con la collaborazione di The European House – Ambrosetti, presentata qualche settimana fa a Roma (nella foto).
In questo quadro, “Welfare, Italia” ha individuato sei priorità di azione, supportate da specifici indirizzi operativi, che il Paese deve affrontare per contrastare la dinamica demografica negativa del Paese e rendere più sostenibile la spesa in welfare alla luce dell’evoluzione demografica: integrare il tema della natalità all’interno della tassonomia sociale europea; promuovere misure finalizzate a sostenere la genitorialità e ad accrescere l’occupazione femminile; mitigare i flussi migratori in uscita e rendere più efficiente il mercato del lavoro anche per i cittadini stranieri; valorizzare il contributo della componente previdenziale integrativa; favorire l’allargamento dell’offerta dei servizi di welfare attraverso le soluzioni di welfare contrattuale e aziendale; ridefinire il reddito di cittadinanza come strumento di inclusione sociale e potenziare i meccanismi di attivazione e inserimento lavorativo.
Inoltre, i risultati del Welfare Italia Index 20221 (l’indicatore sintetico che valuta sia gli aspetti legati alla spesa in welfare, sia aspetti legati ai risultati che questa spesa produce) hanno fotografato una netta spaccatura tra nord, centro e sud del Paese nella capacità di risposta del sistema di welfare delle regioni italiane. (fs)
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