mercoledì 10 Settembre 2025

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DIGITALIZZAZIONE DATA DRIVEN: QUALI IMPATTI SUL MODELLO DISTRIBUTIVO A RETE?

Ne ha parlato Enea Dallaglio, consulente di Innovation Team, all’ultimo laboratorio degli intermediari, l’organo del Centro studi intermediazione assicurativa (Cesia) costituito dai rappresentanti dei gruppi agenti e delle associazioni dei broker per il confronto di conoscenze ed esperienze professionali.

  

Enea Dallaglio

Che cosa cambierà con la digitalizzazione data-driven? Quali impatti sul modello distributivo a rete? Enea Dallaglio, della società di consulenza Innovation Team, ha provato a rispondere a queste domande intervenendo, qualche settimana fa, all’ultima riunione del laboratorio degli intermediari, l’organo del Centro studi intermediazione assicurativa (Cesia) costituito dai rappresentanti dei gruppi agenti e delle associazioni dei broker per il confronto di conoscenze ed esperienze professionali.

«Oggi siamo nella fase della digitalizzazione data-driven, che apre nuove opportunità per il settore assicurativo, ma pone anche problemi seri, come sempre capita nelle grandi trasformazioni, e mette perfino in discussione la natura mutualistica dell’assicurazione», ha affermato Dallaglio. «La fase data-driven solleva enormi questioni etico-sociali, a cominciare dal rispetto dell’individuo. La tutela della privacy è, in questo senso, solo un aspetto secondario. Certo, il cambiamento in corso incorpora potenzialità di crescita per il mercato assicurativo. Il fatto, per esempio, che siano saltate tutte le barriere all’acquisizione delle informazioni rende disponibili un’enorme quantità di dati, che possono dare nuovo impulso all’assicurazione delle imprese». Per il consulente di Innovation Team, la digitalizzazione data-driven «determinerà probabilmente una trasformazione dei modelli organizzativi con il superamento delle storiche separazioni tra funzioni (underwriting, commerciale, sinistri) e tra attori (compagnie e agenti)».

Dallaglio ha poi indicato, a suo parere, quelle che sono le principali innovazioni portate dalla digitalizzazione. In particolare sono quattro.

La prima riguarda la valutazione dei rischi. Con la disponibilità di dati, secondo Dallaglio, «si possono costruire modelli integrati che rendono possibile una visione complessiva dei rischi (assicurativo, di credito e il più recente rischio di sostenibilità)». La seconda innovazione è che i dati renderanno «concreta la centralità del cliente, fin qui sempre dichiarata ma mai attuata effettivamente da compagnie assicurative e banche perché a essere centrale è sempre stato il prodotto. Non è un cambiamento dettato da una nuova etica del business ma semplicemente dal fatto che sapere tutto dei clienti, appunto attraverso i dati, può consentire alle imprese di spostare il focus sulle esigenze dei clienti in ottica di sviluppo commerciale».

La terza innovazione riguarda la gestione di grandi flussi di dati e l’interazione continua con i clienti, che «porterà necessariamente a un’integrazione tra compagnie e agenti, il che non vorrà dire perdita dell’autonomia di questi ultimi. Gli intermediari professionali sono detentori di una conoscenza dei clienti che le compagnie non possono avere e che ha un valore prezioso: per valorizzare questa conoscenza servirà un’integrazione dei dati, quindi una maggiore collaborazione».

La quarta innovazione, infine, è la ripartizione del business in aree di valore. «Così come accadde con la nascita della bancassurance si potranno creare ecosistemi di business abbinando il prodotto assicurativo a prodotti e servizi di altre aree, pensiamo ai settori della mobilità e delle utility».

Per Dallaglio «tutte queste trasformazioni mettono in crisi il modello distributivo a rete, la cui componente più fragile è la sottorete, resa oggi antieconomica dagli elevati costi di gestione e d’intermediazione. È necessario ripensare il modello a rete seguendo tre princìpi: introdurre elementi di digitalizzazione; prevedere l’integrazione di venditori professionali; introdurre sistemi premianti per i componenti della rete, anche se questo comporta un costo». (fs)

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