domenica 12 Ottobre 2025

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AGENTI GROUPAMA ITALIA (AGIT): ECCO COME E’ CAMBIATO LO STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE

Le modifiche sono state approvate durante l’ultimo congresso di Pollina.  

Nel corso dell’ultimo congresso nazionale di Pollina (Palermo), Agit (Agenti Groupama Italia) ha approvato con nessun voto contrario e cinque astenuti (su 350 agenti presenti fisicamente o per delega) il nuovo statuto che regolerà la futura vita dell’associazione. L’approvazione è avvenuta «rapidamente», ha spiegato Massimo Annesi, presidente della rappresentanza agenziale, a Tuttointermediari.it, anche perché, nel frattempo, il nuovo statuto «era stato anche pubblicato sul sito affinché ognuno potesse arrivare all’appuntamento di Pollina ampiamente documentato». L’obiettivo del nuovo statuto «è quello, innanzitutto, di aggiornarne e completarne i contenuti (negli anni erano emerse carenze di vario tipo) e rendere più significativa e importante la volontà degli associati».

Entrando nel dettaglio, è stata introdotta la possibilità di sfiduciare il presidente attraverso iniziative poste in essere o dall’ufficio di presidenza e dal direttivo, «mitigando, in questo modo, il potere assoluto di chi, una volta eletto presidente, poteva fare qualsiasi cosa senza poter essere in alcun modo contrastato», ha spiegato Annesi. Allo stesso modo, «attraverso il voto negativo dei colleghi delle Regioni, può essere sfiduciato e decade il rappresentante regionale».

Inoltre è stata prevista la procedura da applicare in caso di mancanza del presidente stesso, «per motivi anche diversi dalla sfiducia e in caso di dimissioni, decadenza, sfiducia. Si è finalmente normata in maniera certa la possibilità di utilizzare le deleghe nei vari appuntamenti elettivi, prevedendo una unica delega per ogni tipo di assemblea».

Sempre secondo quanto reso noto da Annesi, «si è prevista la possibilità di effettuare gli incontri, anche elettivi, in modalità web, qualora si verificassero circostanze che impediscano il congresso in presenza. Si è prevista la possibilità di affiancare allo statuto un regolamento di attuazione, chiamato a normare questioni importanti, ma non al punto da dover essere statutariamente previste». Il nuovo statuto ha previsto anche l’allungamento della durata delle cariche da due a tre anni, «per poter dare agli organismi eletti la possibilità di sviluppare concretamente e completamente il proprio programma». Si è inoltre previsto un limite ai mandati presidenziali, prevedendone un massimo di tre.

In sostanza «si è cercato, e direi che si è riusciti, a creare uno statuto destinato a durare nel tempo, non favorevole a nessuno, né ora né in futuro», ha concluso Annesi.

Fabio Sgroi

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