L’incremento dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2021 rappresenta la variazione positiva più alta mai osservata. Rc auto a -2% e Cvt a +4,4%.
Alla fine del secondo trimestre 2022 i premi lordi totali (imprese italiane e rappresentanze di imprese Ue ed extra Ue) del portafoglio diretto italiano nel settore danni hanno raggiunto quota 20,4 miliardi di euro, in aumento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2021. Sono dati dell’Ania (tabella sotto, cliccaci sopra per ingrandire), che ha evidenziato come si tratti della sesta variazione infrannuale positiva consecutiva che ha portato la raccolta premi a superare per la prima volta i 20 miliardi alla fine dei primi sei mesi dell’anno.
L’incremento, secondo l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, è ascrivibile, in particolare, alla ripresa del settore non auto che ha registrato la variazione positiva più alta mai osservata (+11%); ancora in lieve diminuzione (-0,6%) i premi del settore auto. Nel dettaglio, il ramo Rc auto ha registrato un’ulteriore riduzione dei premi del 2%, mentre i premi del ramo corpi veicoli terrestri (garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli) si sono incrementati del 4,4%.
Alla crescita complessiva del comparto non auto hanno contribuito tutti i principali rami assicurativi: infortuni e malattia, con un volume premi ciascuno di circa 1,9 miliardi di euro (sono cresciuti rispettivamente del 5,8% e del 12,9%), il ramo incendio con 1,4 miliardi di euro (+6,1%), il ramo Altri danni ai beni con circa 2 miliardi di euro (+8,1%) e il ramo Rc generale (+13,3%) e un volume (il più elevato tra gli altri rami danni) di poco più di 2,5 miliardi di euro. Anche se con un peso contenuto sul totale del business danni non auto, si evidenzia la crescita dei rami credito (+31%) e cauzione (+9%).
Le sole rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei nei primi sei mesi del 2022 hanno contabilizzato premi per 2,8 miliardi di euro, in aumento del 14,7% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2021. Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato del 13,9%, in aumento rispetto ai trimestri precedenti quando la stessa quota era mediamente del 12%; in particolare, nel settore auto il peso è stato del 7%, mentre negli altri rami danni del 18,6%. Per alcuni rami, questa quota è stata superiore al 40%: merci trasportate (43,9%), Rc aeromobili (45,3%) e credito, per il quale l’incidenza di queste imprese è arrivata a oltre l’85%. È rimasta ridotta e inferiore al 10% nei rami corpi veicoli ferroviari dove è assente, nel malattia (4,6%), nella Rc auto (6,7%), nei corpi veicoli terrestri (8,2%), nell’incendio (8,5%) e nell’assistenza (9,8%). La raccolta del settore auto è risultata in aumento del 6,3% (era circa il 17% a fine 2021).
Sono cresciuti sia i premi della Rc auto (+6,9%) in controtendenza con le imprese nazionali, sia quelli del ramo corpi veicoli terrestri che si sono incrementati del 4,9%. I premi del comparto non auto sono aumentati di oltre il 17%. In particolare, il ramo Rc generale, la cui raccolta da parte di imprese rappresentanze costituisce circa un terzo del totale (735 milioni), ha registrato alla fine del primo semestre 2022 un aumento di oltre il 14%. Tra i rami più rappresentativi che contabilizzano oltre 250 milioni di euro si è registrato l’aumento del ramo infortuni (250 milioni di euro, +11,2%) e del ramo credito (344 milioni di euro, +30,9%).
Fabio Sgroi
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