lunedì 13 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

“ALTRI DANNI AI BENI”: NEL 2020 PREMI IN CRESCITA PER IL QUINTO ANNO CONSECUTIVO

L’aumento è stato dell’1,8% rispetto al 2019. Il ramo ha registrato una perdita di 41 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 101 milioni di euro dell’anno precedente. Il focus dell’Ivass.
 

I premi del lavoro diretto italiano nel ramo “Altri danni ai beni”, raccolti nel 2020 dalle 54 imprese vigilate dall’Ivass che hanno esercitato il ramo, sono ammontati a 3,08 miliardi di euro, in crescita per il quinto anno consecutivo, con un incremento dell’1,8% rispetto al 2019 e del 13,1% in confronto al 2015. Il peso dei premi del ramo “Altri danni ai beni” sul totale dei rami danni è del 9,2%, in aumento rispetto all’8,8% del 2019 e all’8,5% nel 2015.

Il premio medio pagato per unità di rischio assicurata, al netto degli oneri fiscali e parafiscali, è risultato pari a 157,6 euro, in riduzione, a prezzi 2020, di 2,8 euro rispetto all’anno precedente. In confronto al 2015 la riduzione è stata di 20,5 euro. La componente di premio puro è ammontata a 103,1 euro.

L’expense ratio si è attestato al 32,8%, in aumento di quattro decimi di punto rispetto all’anno precedente e di oltre un punto percentuale rispetto al 31,6% del 2015. Le provvigioni hanno rappresentato il 22,8% dei premi, in aumento rispetto al 2019 e al 2015 (22,4% in entrambi gli anni) e il 69,6% delle spese di gestione, in diminuzione nel quinquennio (70,8% nel 2015); nello stesso arco temporale si è incrementata leggermente l’incidenza delle altre spese di acquisizione e di amministrazione (30,4% nel complesso).

Per quanto riguarda l’andamento dei sinistri, sono stati denunciati in Italia 972.945 sinistri con seguito accaduti nell’anno, in riduzione dell’1% rispetto all’anno precedente, ma in crescita del +9,4% rispetto al 2015. Il numero delle unità di rischio assicurate è risultato in aumento del 4% rispetto al 2019 e del 21,4% nel quinquennio. In questo arco temporale si è verificata una progressiva e costante riduzione della frequenza di sinistri, pari al 4,97% contro il 5,68% nel 2015. La velocità di liquidazione del numero dei sinistri denunciati nello stesso anno è ammontata al 74,6%, in crescita rispetto al 73,9% nel 2019. In termini di importi pagati, lo stesso indicatore è ammontato al 64,1%, in riduzione rispetto al 65,4% del 2019.

Osservando la velocità di liquidazione degli importi entro due anni successivi a quello di generazione, il 93% degli importi per i sinistri accaduti nel 2018 risultavano liquidati a fine 2020, in riduzione di un punto e mezzo rispetto al 94,6% l’anno precedente. Il costo medio dei sinistri indennizzati nell’anno di accadimento è stato pari a 1.782 euro, in riduzione, a valori costanti 2020, del -9,5% rispetto ai 1.968 euro per la generazione del 2019 e, in misura più contenuta (-1,8%), in confronto ai 1.814 euro del 2015. Il premio medio per unità di rischio assicurata, al netto di oneri fiscali e parafiscali, si è attestato a 157,6 euro, in diminuzione dell’1,7% rispetto all’anno precedente e dell’11,5% sul 2015.

L’ammontare medio accantonato a riserva, in previsione di esborsi futuri, è stato di 2.930 euro per la generazione di sinistri del 2020, inferiore dell’1% al 2019 e in leggero aumento (+1%) rispetto al 2015. Il costo medio complessivo è stato pari a 2.073 euro, in diminuzione del 6,9% rispetto al 2019. Il risultato del conto tecnico al netto della riassicurazione ha fatto registrare una perdita di 41 milioni di euro, -1,3% dei premi di competenza. La perdita è risultata inferiore rispetto all’anno precedente, ma il ramo ha presentato un risultato tecnico negativo per il quarto anno consecutivo. (fs)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN COPERTINA