Secondo Justus Heinrich, global product leader, marine hull, di Agcs, «assisteremo probabilmente a un certo numero di richieste di risarcimento nell’ambito delle polizze rischio guerra da parte di navi danneggiate o perse a causa di mine marine, attacchi missilistici e bombardamenti nelle zone di conflitto. Ma anche…».

Il conflitto ucraino sta impattando sull’industria marittima mondiale che sta già affrontando varie carenze. Secondo quanto riporta una nota di Allianz Global Corporate & Specialty SE (Agcs), che fa riferimento al suo studio annuale Safety & Shipping Review 2022 (analizza le perdite e i sinistri di navigazione segnalati per navi oltre le 100 tonnellate lorde), i lavoratori marittimi russi rappresentano poco più del 10% della forza lavoro mondiale composta da 1,89 milioni di persone, mentre circa il 4% proviene dall’Ucraina.
Questo personale “potrebbe avere difficoltà a tornare a casa o raggiungere le navi alla fine dei contratti”. Un conflitto prolungato “potrebbe avere conseguenze più profonde, potenzialmente rimodellando il commercio globale di energia e altre materie prime”. Un embargo esteso sul petrolio russo “potrebbe contribuire a far aumentare il costo del combustibile e avere un impatto sulla sua disponibilità, spingendo gli armatori a utilizzare carburanti alternativi”. Se questi fossero di qualità inferiore agli standard, “si potrebbe arrivare ad avere in futuro richieste di risarcimento per guasti ai macchinari”. In questo scenario, le agenzie di sicurezza “continuano a mettere in guardia su un’accresciuta prospettiva di rischi informatici per il settore marittimo quali blocco dei Gps, spoofing del sistema di identificazione automatica (Ais), problemi alle comunicazioni e interferenze elettroniche”.
«Il settore assicurativo vedrà probabilmente un certo numero di richieste di risarcimento nell’ambito delle polizze rischio guerra da parte di navi danneggiate o perse a causa di mine marine, attacchi missilistici e bombardamenti nelle zone di conflitto», ha spiegato Justus Heinrich, global product leader, marine hull, di Agcs. «Gli assicuratori potrebbero anche ricevere richieste di risarcimento nell’ambito di polizze marine con estensione al rischio guerra per navi e carichi bloccati o intrappolati nei porti e nelle acque costiere ucraine».
E c’è da considerare anche l’aspetto relativo alle sanzioni contro gli interessi russi. “La violazione delle sanzioni può dar luogo a severe ripercussioni, ma anche la loro osservanza può rappresentare un onere considerevole. Può essere difficile stabilire il proprietario finale di una nave, di un carico o di una controparte. Le sanzioni si applicano anche a varie parti della supply chain dei trasporti, comprese banche e assicurazioni, e anche i servizi di supporto marittimo e tutto rende la conformità ancora più complessa”. (fs)
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