giovedì 18 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

COMPARATORI ON LINE NEL REGNO UNITO: LA FCA EVIDENZIA MOLTE CRITICITA’

L’autorità che regola il settore dei servizi finanziari ha scoperto, attraverso una ricerca, che i siti di confronto prezzi che operano nel settore assicurativo non riescono a soddisfare le aspettative dei consumatori.

 

Comparatori on line nel mirino anche nel Regno Unito. I siti di confronto prezzi che operano nel settore assicurativo non riescono a soddisfare le aspettative dei consumatori e, in alcuni casi, le norme di regolamentazione. A sottolinearlo è la Financial Conduct Authority, l’autorità di gestione finanziaria che regola il settore dei servizi finanziari nel Regno Unito, con l’obiettivo di tutelare i consumatori e promuovere la sana concorrenza.

I siti non sempre garantiscono che i consumatori abbiano avuto le informazioni appropriate per aiutarli a prendere decisioni informate e l’authority è preoccupata che l’attenzione dei consumatori si basi più sul prezzo che sulle caratteristiche del prodotto (copertura e condizioni contrattuali).

«I siti di confronto prezzi sono aumentati in popolarità tra i consumatori con una stima di un terzo dei consumatori che acquistano la loro polizza di assicurazione attraverso questo canale», ha detto Clive Adamson, membro esecutivo del consiglio di amministrazione e direttore della supervisione di Fca. «Essi forniscono un servizio importante per milioni di consumatori portando la convenienza e la semplicità nell’acquisto di prodotti finanziari on line. Tuttavia, la nostra revisione ha evidenziato che i risultati non sono equi e coerenti per i consumatori. Abbiamo anche acclarato, attraverso la nostra ricerca sui consumatori, che questi hanno avuto idee sbagliate circa i servizi prestati. Per noi è importante che i consumatori capiscano che non tutti i prodotti sono uguali e che quello più economico non può essere sempre il migliore per le loro esigenze».

La revisione della Fca ha messo in luce altre criticità: per esempio che i siti di confronto prezzi non chiariscono il loro ruolo nella distribuzione del prodotto o la natura del servizio fornito, e potenziali conflitti di interesse nel caso di appartenenza a grandi gruppi assicurativi o broker. L’invito rivolto ai comparatori, dunque, è quello di intervenire sulle aree specifiche individuate, che hanno evidenziato la non conformità con le norme richieste.

L’argomento è oggetto di attenzione anche da parte dell’Ivass, che alla fine del 2013 ha avviato in Italia una verifica del livello di trasparenza dei comparatori e delle modalità utilizzate per orientare e indirizzare i consumatori all’acquisto delle polizze. La verifica dell’istituto di vigilanza riguarda in particolare  la trasparenza delle informazioni rese al pubblico, l’ambito e i criteri di comparazione delle polizze, i conflitti d’interesse derivanti dagli accordi di partnership con le compagnie, la quota di mercato coperta con le comparazioni e trasparenza della informazione resa al pubblico su tale aspetto, le modalità di remunerazione.

Fabio Sgroi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN COPERTINA