I dati dell’Ivass evidenziano come il 58,8% dei premi siano stati raccolti dal comparto sotto forma di polizze collettive sottoscritte da fondi sanitari e simili.
Il 58,8% dei premi del ramo malattia, al termine del 2020, sono stati raccolti sotto forma di polizze collettive sottoscritte da fondi sanitari e simili, il 10,4% da altre forme di polizze collettive e il resto da polizze individuali. Secondo quanto riportato nel bollettino statistico dell’Ivass (relativo all’attività assicurativa nel comparto salute dal 2015 al 2020), tra il 2016 e il 2020 la quota dei fondi sanitari è aumentata di oltre 5 punti percentuali.
Il premio medio pagato dall’assicurato tramite fondi sanitari è stato pari a 108 euro (-36% rispetto all’anno prima), mentre per gli altri contratti collettivi è ammontato a 68 euro (in aumento dell’8%). La frequenza sinistri delle polizze dei fondi sanitari è risultata in accentuata flessione sull’anno precedente (-36%), in misura molto superiore al complesso del ramo malattia, ma è rimasta più elevata rispetto al totale del ramo (37,7% contro 25,5%).
La velocità di liquidazione per numeri delle polizze dei fondi sanitari per l’anno di generazione è stata lievemente superiore rispetto a quella complessiva di ramo per il 2018 e il 2019, mentre nel 2020 lo scarto tra le due si è pressoché annullato. La velocità di liquidazione per importi delle polizze dei fondi sanitari è risultata, invece, superiore ai valori di tutto il ramo malattia per tutti i tre anni di generazione 2018-2020 considerati e per tutti gli anni di sviluppo, mentre gli altri contratti collettivi hanno presentato velocità molto inferiori.
Il risarcimento medio per le polizze collettive sottoscritte da un fondo sanitario è stato pari a 175 euro (+8,7% rispetto al 2019), pari all’80% di quello medio di ramo. Anche il riservato medio delle collettive dei fondi (in diminuzione del 7%) è risultato soltanto il 70% in rapporto alla media del ramo. La frequenza sinistri delle polizze dei fondi, molto superiore alla media del ramo malattia, ha determinato loss ratio più alti rispetto a quelli complessivi (l’84% contro il 68,6%). La redditività delle altre polizze collettive è stata più elevata, con un loss ratio di bilancio 2020 pari al 51,3%), anche in questo caso generata da una frequenza sinistri molto contenuta.
Per quanto riguarda i sinistri e i costi medi a causa del Covid, l’Ivass ha evidenziato come l’impatto dell’emergenza sanitaria sia stato contenuto. Le denunce pervenute nel 2020 per sinistri da Covid, pari a circa 59.000, hanno costituito meno dell’1% del totale delle collettive. I sinistri per Covid hanno rappresentato lo 0,5% sul totale dei sinistri con pagamenti relativi alle polizze collettive, mentre la loro incidenza relativa è salita al 2% per i sinistri riservati, «indizio di una valutazione più prudenziale delle compagnie per questo tipo di eventi», ha rimarcato l’Ivass. I sinistri per Covid tendono però a generare risarcimenti e riserve superiori alla media: per le collettive dei fondi sanitari il costo medio di un sinistro Covid è stato pari a 622 euro contro 262 euro per tutto il ramo malattia. (fs)
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