Il presidente del Sindacato nazionale agenti (Sna) a Tuttointermediari.it: «Il trattamento dei dati dei clienti è un inserimento a nuovo nell’Accordo nazionale agenti, visto che non è mai stato incluso in passato. Su iniziativa dell’Ania, l’argomento è stato oggetto di lungo confronto nel corso del quale le posizioni di Sna e dell’Ania stessa sono state chiarite fin dall’inizio».

«Ora si apre una fase nuova. Dovremo analizzare la situazione anche sotto diversi altri aspetti, come la legittimità e la correttezza degli accordi dati che alcuni gruppi agenti hanno sottoscritto su pressione o imposizione della rispettiva compagnia. E temo che potremmo vederne delle belle». Claudio Demozzi, presidente del Sindacato nazionale agenti, guarda avanti e parla, dunque di “fase nuova”, dopo l’interruzione della trattativa, da parte dell’Ania, per il nuovo accordo nazionale agenti.
Soffermandosi su quest’ultimo tema, Demozzi a Tuttointermediari.it ha detto: «Il trattamento dei dati dei clienti è un inserimento a nuovo nell’Accordo nazionale agenti, visto che non è mai stato incluso in passato. Su iniziativa dell’Ania, l’argomento è stato oggetto di lungo confronto nel corso del quale le posizioni, sostanzialmente di Sna e dell’Ania stessa, sono state chiarite fin dall’inizio. L’articolo 7/bis, che si occupa di questo, è stato formulato e riformulato più volte nel tentativo, risultato vano, di trovare una qualche soluzione compatibile con la rigida posizione dell’Ania e con quella, altrettanto determinata, del Sindacato nazionale agenti».
Demozzi ha sottolineato come lo Sna abbia avuto «le idee molto chiare fin dall’inizio di questa trattativa e non si lascia certo convincere dagli abili negoziatori delle imprese quando in gioco ci sono i diritti e gli interessi degli agenti». Poi l’attacco ad Anapa: «Ancora un volta si è dimostrata arrendevole al limite della decenza, dal punto di vista sindacale e appare sempre più debole in quelle che dovrebbero essere le posizioni di tutti gli agenti che abbiano a cuore i loro legittimi interessi».
Demozzi ha approfondito anche gli ultimi sviluppi che hanno riguardato proprio il tema dei dati e le intese fra alcune compagnie e i rispettivi gruppi aziendali agenti. «Mentre in Ania si discuteva di come regolamentare il trattamento dei dati dei clienti, lascia perplessi il fatto che qualche grande compagnia, come Generali, abbia trattato e concluso accordi intregrativi aziendali su questo specifico tema», ha evidenziato il presidente dello Sna.
«Certo, la medesima critica si può rivolgere ai gruppi aziendali agenti che, mentre al tavolo Ania il sindacato stava trattando la materia, hanno deciso di accettare, cioè di sottoscrivere tali accordi-dati. Credo di poter pensare che il comportamento di Generali faccia sorgere più di una perplessità circa il reale intendimento delle imprese al tavolo di rinnovo dell’Ana…O sbaglio?! Inoltre», ha continuato Demozzi, «l’Ania nel proprio comunicato diffuso alla stampa sostiene che Sna avrebbe dato come condizione sine qua non la previsione che l’agente possa assumere sempre e solo il ruolo di titolare autonomo, mentre la formulazione da noi proposta dell’articolo 7/bis, come risulta dalla documentazione scritta prodotta, prevede la titolarità in capo all’agente, ma anche alla compagnia e inoltre che l’agente possa affiancare a tale ruolo eventuali incarichi di responsabile o co-titolare sulla base di accordi aziendali o individuali. Quello che l’Ania evidentemente non accetta è prevedere che l’agente possa essere titolare, per non dover smentire alcuni accordi che imprese sue associate hanno imposto ai rispettivi gruppi agenti».
Fabio Sgroi
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