martedì 21 Ottobre 2025

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ANTONIO CANU LASCIA LA CARICA DI VICEPRESIDENTE DEL COMITATO DEI GAA ADERENTI ALLO SNA. E LO FA SBATTENDO LA PORTA

Il presidente del Gruppo agenti Lloyd Italico contesta il modo di fare dei vertici del Sindacato nazionale agenti. Il tutto a tre settimane dalla elezione di presidente e vicepresidente dell’organo che rappresenta i gruppi aziendali agenti.
 

Canu Antonio 3Antonio Canu (nella foto) si è dimesso dal ruolo di vice presidente del Comitato dei Gruppi aziendali agenti aderenti al Sindacato nazionale agenti. In una lettera inviata al presidente del Comitato, Tonino Rosato, e al direttore dello Sna, Andrea Bonfanti, l’agente di Sassari ha ritenuto di chiudere adesso la sua esperienza. La decisione è giunta tre settimane prima della convocazione urgente del Comitato dei Gaa, che il prossimo 22 aprile a Milano (ore 10,30) si riunirà per eleggere il presidente e il vice presidente.

C’è da scegliere, infatti, chi prenderà il posto di Rosato, che non essendo più presidente di gruppo è decaduto dalla carica di componente del Comitato e non può essere più rieletto. Canu, invece, aveva tutte le carte in regola per essere confermato ma ha preferito mettere in chiaro sin da subito quella che è la sua posizione.

Ma perché il presidente del Gruppo agenti Lloyd Italico ha lasciato anzitempo la carica? La lettera di dimissioni, in realtà, era già pronta poche ore dopo la conclusione della riunione del Comitato dei Gaa dello scorso 2 marzo. Canu, però, non l’ha presentata solo perché Rosato e altri componenti del Comitato gli hanno fatto cambiare idea, almeno  «fino a che la vicenda del Fondo pensione e gli incontri a essa collegati non si fossero conclusi per non inficiare l’effetto del documento redatto a conclusione del Comitato dei Gaa e il segnale di unità che la maggioranza dei presidenti di gruppo aveva voluto dare verso l’esterno a supporto dell’attività del presidente Demozzi», si legge nella lettera. «Pur condividendo solo in parte i contenuti di quel documento e pur non condividendo affatto il metodo, prima ancora che la sostanza, dell’agire del nostro presidente nazionale mi sono attenuto, con forse eccessivo senso di responsabilità, alla disciplina che il ruolo e le vostre (riferendosi appunto a Rosato e agli altri componenti del Comitato, ndr) richieste mi imponevano».

Il 2 marzo scorso, Canu ha dunque votato «un documento che costringeva, per l’ennesima volta, il Comitato dei Gaa a scegliere tra il baratro e una soluzione politica che nessuno o quasi (me compreso) condivideva. A tali scelte ci ha costretto il metodo politico dell’attuale esecutivo nazionale dello Sna e in particolare del presidente pro tempore Claudio Demozzi».

Per Canu, il Comitato dei Gaa è stato usato «a piacimento, per vendere mediaticamente il nostro appoggio a fronte di promesse di cambiamento e maggiore coinvolgimento nelle scelte del sindacato. E siamo stati scaricati, senza mai tener fede alle promesse fatteci, con altrettanta disinvoltura, talvolta nel volgere di poche ore. Con poco o nessun rispetto per noi presidenti di gruppo e con conseguente poco o nessun rispetto per le migliaia di agenti di assicurazione che rappresentiamo e questo non posso accettarlo».

Canu fa poi riferimentio all’uso «spregiudicato, volgare e violento dell’informazione interna Sna come vera e propria macchina del fango, della quale la newsletter che raccontava con falsità e menzogne della riunione del Comitato del 2 marzo, tentando di screditare un collega presidente come Roberto Salvi e con lui tutti noi presenti, è un esempio lampante e purtroppo non isolato. A questo punto», prosegue la lettera di Canu, «le mie posizioni in relazione con il ruolo che ricopro rischierebbero di essere più di ostacolo che di aiuto ai lavori del Comitato. E ciò nonostante la disciplina sindacale, in più occasioni e con vari mezzi dimostrata anche in tempi recentissimi, mia e del gruppo che rappresento (che seppur piccolo ha tra le percentuali più alte in assoluto di adesione allo Sna) che mi è stata riconosciuta anche la sera del 2 marzo da Agnese Mazzoleni dell’esecutivo nazionale a margine della riunione del Comitato».

Infine: «Se qualcuno pensa di fare del Comitato dei Gaa un’aula sorda e grigia, un bivacco di manipoli, come ha fatto con la nostra istituzione sindacale, non lo farà col mio avallo né con me seduto al tavolo di presidenza. Non sono disposto a sopportare oltre e mi fermo qui rassegnando le mie irrevocabili dimissioni da vice presidente del Comitato dei Gaa in seno allo Sna».

Fin qui la lettera di Canu. Vedremo se i vertici dello Sna avranno intenzione di replicare alle accuse.

Fabio Sgroi

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