E’ stato illustrato alla fine della settimana scorsa. Ecco, in sintesi, cosa prevede.
Una discontinuità gestionale di cui Generali «ha grande bisogno». Ne sono convinti i candidati della lista per il rinnovo del Cda di Generali presentata da Francesco Gaetano Caltagirone. L’assemblea elettiva è prevista il prossimo 29 aprile.
Il programma di questa lista, che è stato denominato Awakening the Lion, il risveglio del Leone, è stato illustrato alla fine della scorsa settimana. Tutto parte da due osservazioni: «il Gruppo sta perdendo posizionamento competitivo negli ultimi anni, con il risultato di avere perso 8 miliardi di euro di capitalizzazione tra il 2005 e il 2021» e poi «l’ultimo piano presentato non inverte in alcun modo la rotta ed ha una ambizione di crescita troppo modesta».
La lista del gruppo Caltagirone «promuove una differente strategia fatta di semplificazione e maggiori investimenti, sicuri di ottenere così maggiori risultati: un programma basato su cinque, chiare leve strategiche; un ritmo di crescita degli utili doppio rispetto a quanto previsto dall’ultimo piano; l’attenzione in parallelo a costruire una Generali moderna, pronta per le sfide del 2025 (con focus sulla tecnologia, sul mix di business e sulla riduzione dei costi); l’impegno a non intaccare la remunerazione degli azionisti rispetto a quanto previsto dall’ultimo piano industriale».
Il gruppo Caltagirone propone inoltre una governance che «risponda alle best practice di mercato», fra cui una «alta percentuale» di indipendenti fra i consiglieri e «nessuna tolleranza verso i conflitti di interesse degli azionisti: rafforzamento delle regole e comitati di controllo presieduti da indipendenti».
Nel corso della presentazione del programma sono emersi i principali obiettivi. Innanzitutto il raggiungimento, da qui al 2024, di utili a 4,2 miliardi di euro, una generazione di cassa cumulata per circa 9,5 – 10,5 miliardi nel periodo 2022-2024, circa 1,5 – 1,6 miliardi di investimenti in trasformazione digitale e tecnologica, un obiettivo di riduzione dei costi annui fino a 0,6 miliardi, massimizzazione della disponibilità di cassa per attività di M&A fino a circa 7 miliardi.
Il programma prevede cinque linee di intervento: la razionalizzazione delle presenza geografica (con consolidamento della leadership in Italia, Francia e Germania, crescita nell’est Europa, Cina e India e sviluppo della presenza in Usa soprattutto in ambito asset management), l’efficientamento dei costi centrali e amministrativi (l’obiettivo è portare il rapporto cost/income ratio dall’attuale 64% circa al 55%), il miglioramento delle performance operative nei singoli paesi (da attuare, tra l’altro seguendo tre linee di business specifiche al fine di ridurre la dipendenza dal business vita: diventare la prima scelta per small & MidCo, avviare un programma di sviluppo di un ecosistema unico integrato per la salute e forte accelerazione sull’asset management tramite il superamento della strategia multi-boutique e lo sviluppo di una central factory e tramite un programma di insourcing dei talenti, sarà varato anche programma di digitalizzazione delle attività degli agenti da sviluppare in concerto con la forza vendita), investimenti in tech e data analytics (l’idea è di liberarsi dalla concentrazione su pochi grandi fornitori, far crescere in house una generazione di developers e data scientists e recuperare il ritardo accumulato nel campo dell’insurtech) e focalizzazione su operazioni di M&A (la nuova strategia si baserà su un limitato numero di operazioni di maggiori dimensioni in ambito danni e in aree geografiche di interesse, nell’asset e nel wealth management, nel fintech e nell’insurtech).
Sono stati confermati i dividendi previsti dall’Investor Day del 15 dicembre del piano presentato dal ceo uscente per il triennio e il riacquisto azioni. (fs)
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