Nel 2020 alle compagnie assicurative ne sono arrivate quasi 16.000 contro 19.000 dell’anno precedente. Il 19,6% sono risultate senza seguito.
Nel 2020 sono diminuite le denunce ricevute dalle compagnie assicurative: 15.926 denunce contro 19.014 dell’anno precedente (-16,2%). Nel 2012 le denunce erano oltre 34.000.
Secondo quanto evidenziato dall’Ivass, la flessione riscontrata nel 2020 rispetto all’anno prima è dovuta sia alla diminuzione delle denunce riguardanti le strutture pubbliche (-23,8%), in parte attribuibile alla diminuzione del numero di unità assicurate, sia al calo di quelle riguardanti il personale sanitario (-18,8%).
Il 19,6% delle denunce ricevute nel corso del 2020 è risultato alla fine dell’anno come senza seguito (quota in aumento di un punto percentuale rispetto al 2019). La quota di sinistri senza seguito è aumentata notevolmente per gli anni meno recenti (pari a oltre la metà delle denunce ricevute prima del 2018). Questo effetto, ha spiegato l’istituto di vigilanza, è dovuto alla complessità del settore, che rende necessari tempi lunghi per classificare correttamente le denunce ricevute come prive di seguito.
Alla fine del 2020, per i sinistri denunciati tra il 2010 e il 2020, sono stati 68.514 quelli risarciti a titolo definitivo dalle compagnie. Una misura della lentezza dei risarcimenti è data dalla ripartizione per anno di denuncia dei sinistri risarciti a titolo definitivo: i sinistri denunciati dopo il 2017 sono solo il 10,3% del totale (la quota scende al 5,3% per i denunciati dopo il 2018).
Nello stesso periodo il valore dei risarcimenti erogati (a titolo definitivo o parziale) è stato pari a 3.266 milioni di euro.
Per quanto riguarda le strutture pubbliche, nel 2020 sono state pagate a titolo definitivo l’8,2% delle denunce di sinistri con seguito pervenute nell’anno (6,7% nel 2019). La velocità di liquidazione per importi ha registrato valori molto più contenuti: 0,4% per le strutture pubbliche, 1,3% per quelle private, 2,9% per il personale sanitario.
Sempre secondo i dati resi noti dall’Ivass, la lentezza delle procedure di gestione dei sinistri ha determinato un “consistente” residuo da liquidare anche per le generazioni di denunce con maggiore antidurata. Per esempio, per la generazione del 2010 restavano ancora da liquidare a fine 2020 rispettivamente l’11,9% dei sinistri e il 18% degli importi.
Il 2020 si è distinto per la flessione dei risarcimenti medi delle strutture pubbliche e private, ammontanti rispettivamente a 3.915 euro (-43,6% rispetto al 2019) e 6.245 euro (-40,7%). Il risarcimento medio per i sinistri del personale sanitario, pari a 10.833 euro, è risultato invece in aumento (+19,7%). Il costo medio complessivo dei sinistri con seguito pervenuti nel 2020 è ammontato a 79.519 euro per le strutture pubbliche, 44.186 per quelle private e 18.491 per il personale sanitario.
La frequenza sinistri delle strutture pubbliche è stata pari nel 2020 a circa 6,5 sinistri annuali per unità assicurata, in crescita dell’8% rispetto al 2019 per la dimensione e la complessità delle strutture pubbliche assicurate.
Fabio Sgroi
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