Ennesimo incontro interlocutorio, quello di ieri, con le organizzazioni sindacali degli agenti. E adesso c’è anche l’incognita Ana…
Nella giornata di ieri si è tenuto, a Roma, un incontro fra le organizzazioni sindacali degli agenti e l’Ania sul tema del Fondo pensione agenti. Secondo quanto hanno fatto sapere le rappresentanze degli agenti, l’Ania ha proposto alle parti sociali la sua disponibilità a contribuire con un importo pari a 16 milioni di euro, trasformando il Fondo a contribuzione definita e il salvataggio di circa il 60% delle prestazioni attualmente attese dagli agenti in attività e di quelle percepite da chi è già in pensione. C’è anche la garanzia dell’impegno paritetico delle compagnie alla contribuzione futura.
Sugli esiti della riunione arrivano le prime dichiarazioni da parte delle associazioni di categoria. Anapa si dice «allarmata» per l’offerta economica proposta dall’Ania, «16 milioni di euro su un disavanzo prospettico di oltre 700 milioni di euro», che avrebbe come conseguenza «tagli medi dell’ordine del 40% a carico dei pensionati e di un medesimo 40% a carico delle riserve degli iscritti attivi». L’Ania «non ritiene negoziabile l’offerta proposta», scrivono i sindacati, e la cosa che preoccupa di più è che sarebbe indirettamente legata alla trattativa relativa al rinnovo dell’accordo impresa-agenti.
All’incontro, infatti, era presente anche Aldo Minucci, presidente dell’Ania, che ha fatto riferimento al recente provvedimento dell’Antitrust penalizzante per la «stessa sopravvivenza della contrattazione collettiva. Infatti», evidenzia Anapa, «tra gli impegni assunti dalle compagnie, considerati vincolanti dall’autorità, figurano anche quelli di trasporre gli istituti a contenuto economico dell’Ana negli accordi integrativi. Ciò rappresenterebbe una demolizione definitiva della contrattazione collettiva». Per Minucci, sottolinea lo Sna, «l’Antitrust non avrebbe posto le basi per un’autentica libertà professionale degli agenti, ritenendo al contrario che il mondo agenziale non ne uscirà rafforzato».
«Proprio in virtù del fatto che il Fondo pensione agenti si fonda sull’Ana», ha sottolineato Unapass,« l’ambito della contrattazione collettiva dovrebbe essere la sede nella quale ricercare una soluzione che garantisse il 100% delle prestazioni pur a fronte di una trasformazione sostanziale da prestazione definita a contribuzione definita».
L’Ania, in sostanza, ha manifestato aperture, chiedendo a tutti uno sforzo, perché la contrattazione collettiva «deve marciare di pari passo con l’attività del Fondo pensione agenti». Ma per Anapa è «allarmante il pericolo di demolizione della contrattazione collettiva Ana».
Sna, Anapa e Unapass si sono dette disposte ad accogliere uno studio di tipo più tecnico-giuridico, riflettendo attentamente sullo stato dell’arte. Non c’è, però, molto tempo. Il piano di salvataggio del Fondo dovrà essere presentato alla Covip «presumibilmente entro il mese di settembre», ricorda Anapa, «per evitare il commissariamento».
Fabio Sgroi
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