«È importante abbinare, oltre all’aspetto investigativo, anche l’elemento tecnologico e l’inserimento all’interno della direzione sinistri nell’unità antifrode di competenze di data scientist», afferma Andrea Lorenzoni di Accenture.
«Il cambiamento è partito anni fa. Ora stiamo assistendo a un’accelerazione grazie all’utilizzo degli strumenti tecnologici». Il contrasto alle frodi nel settore assicurativo si fa più forte. Andrea Lorenzoni, strategy & consulting insurance lead di Accenture per l’Italia, l’Europa Centrale e la Grecia, in occasione dell’ultima edizione dell’Insurance Day qualche settimana fa ha fatto il punto sui passi in avanti compiuti dalle imprese per contrastare il fenomeno fraudolento.
Aumentano, dunque, gli strumenti antifrode a disposizione delle compagnie, anche se, secondo il benchmark di Accenture, “a fronte di soluzioni sempre più sofisticate e complete, la diffusione di strumenti antifrode evoluti non è ancora pervasiva tra tutti i provider”.
Ma che tipi di sistemi o modelli tecnologici stanno adottando o hanno adottato le compagnie per il contrasto alle frodi? Accenture ne ha individuati cinque: euristico (si basa su modelli expert-based che fanno leva su business rules o segnalazioni manuali), machine learning (modelli predittivi basati su dati storici delle frodi pregresse e anomaly detection per identificare sinistri potenzialmente sospetti), relazionale (social network analysis e applicazione di modelli di diffusione e prossimità), geografico (geolocalizzazione degli eventi e dei soggetti per identificare frequenze e aggregazioni anomale) e foto (algoritmi di computer vision per l’identificazione di duplicati e/o alterazioni delle foto dei sinistri e check sulla consistenza dei dati). In termini di diffusione fra i provider, per i primi due modelli siamo al 100%, per il terzo al 60%, per il quarto al 30% e per il quinto al 20%, sempre secondo Accenture.
«Adesso è importante, secondo noi, abbinare, oltre all’aspetto investigativo, anche l’elemento tecnologico e l’inserimento all’interno della direzione sinistri nell’unità antifrode di competenze di data scientist, perché questo consente veramente di sfruttare al massimo sia la tecnologia, sia i dati a disposizione, e anche quelle attività investigative che vengono fatte sia dal personale interno, sia esterno», ha sottolineato Lorenzoni. «La combinazione di tutti questi fattori può far crescere di molto la capacità delle compagnie di scoprire le frodi». In altre parole, l’approccio di Accenture è questo: “un modello olistico che massimizzi l’impatto della tecnologia grazie al ruolo centrale delle persone e del dato”.
Fabio Sgroi
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