Gli sportelli bancari e postali restano in vetta, ma perdono un paio di punti percentuali rispetto all’anno precedente. Bene le reti agenziali (anche se la raccolta è diminuita) e soprattutto la vendita diretta. Ancora marginale l’attività dei broker.
Nel 2020, l’impatto negativo della pandemia sul comparto vita, in termini di raccolta, si è riflesso su tutti i canali di distribuzione a eccezione della vendita diretta.
In particolare, secondo i dati forniti dall’Ania, gli sportelli bancari e postali, hanno registrato un calo nella raccolta premi (quasi 60 miliardi di euro, -7,4% rispetto all’anno precedente), superiore a quello medio del totale settore (-4,4%). La loro quota di mercato (59,2%) si è quindi ridotta di circa due punti rispetto a quello registrato nel biennio precedente (61,1%).
La raccolta premi del canale agenziale è risultata in diminuzione (quasi 15 miliardi di euro, -2,6% rispetto all’anno precedente), ma con un valore inferiore al calo medio del totale vita. La relativa quota di mercato, tuttavia, è cresciuta ed era pari nel 2020 al 14,7%.
Sempre nel 2020 è proseguita la contrazione (-0,9%) dei premi intermediati dai consulenti finanziari abilitati (13,8 miliardi di euro). Con una diminuzione inferiore a quella media del ramo, hanno comunque guadagnato alcuni punti percentuali in termini di quota mercato rispetto all’anno precedente, intermediando il 13,7% della raccolta del settore (13,2% nel 2019).
La vendita diretta, che include oltre a internet e telefono anche la vendita tramite gerenze e/o agenzie in economia, è l’unico canale che ha registrato nel 2020 un volume premi in aumento (11 miliardi di euro, +6%) rispetto al 2019. Alla fine dell’anno scorso la quota di mercato ha raggiunto il 10,9% (9,8% nel 2019). Hanno sicuramente inciso anche le difficoltà di recarsi fisicamente presso i punti vendita dei distributori delle polizze vita a causa delle restrizioni introdotte dal Governo per arginare il diffondersi della pandemia.
Infine i broker, la cui raccolta premi è ancora molto marginale e pari a 1,6 miliardi di euro, con un calo della raccolta pari all’1%. La relativa quota di mercato è rimasta invariata rispetto al 2019 (1,5%).
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA