Le parti si stanno confrontando sulla revisione dell’accordo. In primo piano alcuni istituti specifici.
Revisione dell’accordo sullo smart working, con un approfondimento di tutti gli aspetti inerenti alcuni istituti specifici. È su questo che si stanno confrontando le organizzazioni sindacali dei lavoratori di Cattolica e l’azienda veronese. Secondo quanto reso noto da First Cisl, Fisac Cgil, Fna, Snfia e Uilca, le trattative aperte con l’azienda sono continuate durante e anche dopo gli accordi per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, delle tutele occupazionali e sulle ferie.
Nel dettaglio, gli istituti su cui si sta discutendo riguardano, tra l’altro: «le implicazioni su salute e sicurezza e sulla modalità di lavoro in sede legate anche all’intenzione dell’azienda di prevedere forme di cosiddetto “desk sharing” con prenotazione della scrivania, ovvero l’esigenza di postazioni di lavoro adeguate nel numero e nella configurazione alla normativa della sicurezza sui luoghi di lavoro; rischi connessi ai cosiddetti cyber risk e alle loro implicazioni in termini disciplinari; riconoscimento di un contributo una-tantum a titolo di ristoro per le spese sostenute (anche per l’organizzazione della postazione di lavoro) in questo anno e mezzo di smart working emergenziale, e, per il futuro, di una compartecipazione strutturale ai costi che i colleghi sostengono operando fuori sede; ricerca di tutte le misure tecniche e organizzative necessarie ad assicurare un’effettiva disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro, permettendo un sempre più soddisfacente equilibrio tra lavoro e vita privata; pieno esercizio dei diritti e delle libertà sindacali».
Oltre a questi ci sono altri due temi in ballo e riguardano il fondo di solidarietà e il recupero delle spese sanitarie. (fs)
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