Il presidente Maria Bianca Farina: «Il nostro fondo alternativo ha già effettuato i primi investimenti ed è prossimo a raggiungere il target di raccolta di 500 milioni di euro. Finanzieremo progetti coerenti con le priorità e le esigenze del Piano Nazionale e in linea con i requisiti di impiego del risparmio che ci viene affidato».
Le polizze vita rappresentano il 18,2% dello stock della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane ma, in un contesto di tassi di interesse molto bassi e anche negativi, sono necessarie innovazioni regolamentari per permettere al settore assicurativo di continuare a offrire prodotti di medio-lungo termine con garanzie.
È quanto auspicato da Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, secondo cui «servono regole che combinino efficacia e prudenza, per introdurre, ad esempio, il cosiddetto Fondo Utili anche nelle gestioni esistenti e per ridefinire le garanzie del ramo I con metodologie coerenti con l’attuale scenario dei tassi».
Il numero uno dell’associazione nazionale fra le imprese assicurative ha fatto sapere che «sono in corso aggiornamenti anche dei prodotti unit linked, che auspichiamo essere allineati alle regole vigenti negli altri Paesi e, in Italia, a quelle applicate ad altri operatori».
Farina, nel corso dell’ultima assemblea annuale dell’Ania, ha fornito qualche numero sempre per quanto concerne il tema degli investimenti. «Alla fine del 2020 lo stock degli investimenti complessivi dell’industria assicurativa italiana ha superato i 1.000 miliardi di euro (cifra pari al 60% del Pil), di cui 345 miliardi di euro in titoli di Stato italiani (pari al 15% dei nostri titoli pubblici in circolazione)».
Di particolare interesse per il settore assicurativo, ha aggiunto, sono gli investimenti in infrastrutture «di cui, peraltro, l’Italia ha forte bisogno sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, tanto che il Piano Nazionale assegna giustamente a tali progetti larga parte delle risorse europee. Siamo convinti però che i fondi pubblici, seppur consistenti, non basteranno a garantire un’adeguata ripresa e messa in sicurezza del nostro Paese. A tal fine riteniamo necessario e urgente affiancare agli sforzi del pubblico gli investimenti privati».
L’Ania ha recentemente istituito un fondo di investimento alternativo con l’obiettivo di allocare risorse in equity di infrastrutture italiane selezionate con criteri Esg e rendimenti di mercato. «Il fondo», ha affermato Farina, «ha già effettuato i primi investimenti ed è prossimo a raggiungere il target di raccolta di 500 milioni di euro. Finanzieremo progetti coerenti con le priorità e le esigenze del Piano Nazionale e in linea con i requisiti di impiego del risparmio che ci viene affidato. Ci impegneremo anche in investimenti in infrastrutture ad alto impatto sociale, si pensi ad esempio alle necessità della scuola, allo student housing o al senior housing».
Poi la richiesta, avanzata da tempo, di una semplificazione del quadro regolamentare e normativo «per renderlo favorevole all’attuazione e allo sviluppo di progetti infrastrutturali di lungo periodo. Da questo punto di vista, la strada intrapresa dal Governo con il Piano e con le relative modalità di autorizzazione, controllo e governance, va nella giusta direzione».
Fabio Sgroi
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