Per il presidente del Sindacato nazionale agenti l’evoluzione del ruolo di questo organo fa sì che oggi ci siano tutti i presupposti «per una seria attività di confronto e condivisione, sui principali temi che riguardano la contrattazione aziendale, anche con riguardo ai riflessi che essi hanno sulle questioni prettamente sindacali nazionali».
«Possiamo finalmente prendere atto che il Comitato Gaa è pronto per una seria attività di confronto e condivisione, sui principali temi che riguardano la contrattazione aziendale, anche con riguardo ai riflessi che essi hanno sulle questioni prettamente sindacali nazionali. È un risultato che attendevamo da anni, che ci permette di guardare al prossimo futuro con maggiore serenità». Lo ha affermato Claudio Demozzi, presidente del Sindacato nazionale agenti che, nel corso dell’ultimo Comitato Centrale di qualche settimana fa, ha sottolineato «l’abile attività diplomatica» di Dario Piana e di Salvatore Palma, rispettivamente presidente e vicepresidente del Comitato dei Gruppi aziendali agenti (Gaa) in seno allo Sna, ma anche «la tenacia e la disponibilità di tutti i presidenti dei gruppi agenti accreditati allo Sna», che hanno portato a una «costante evoluzione del ruolo del comitato».
Demozzi ha aggiunto che «ciò non toglie, naturalmente, che su alcune singole questioni si possano verificare delle prese di distanza o possano essere ingaggiati dei confronti a volte anche aspri, come accaduto nel recente passato». Il sindacato, ha ricordato, «non può e non deve assecondare in alcun modo accordi capestro o negoziazioni aziendali che possano limitare, ridimensionare o mettere in discussione i diritti ottenuti dagli agenti mediante la negoziazione collettiva nazionale, per legge e per via giudiziaria».
Fabio Sgroi
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