Il risultato netto è stato pari a 56,9 milioni di euro (+12,4% rispetto al 2019). In calo la raccolta premi: -9,7% (vita a -12,4%, danni a -1,3%). Migliorano combined ratio e solvency ratio.
Hdi Assicurazioni ha chiuso l’esercizio 2020 con un risultato netto pari a 56,9 milioni di euro, l’utile più alto registrato nella storia della compagnia, con un incremento del 12,4% rispetto ai 50,7 milioni di euro dell’esercizio precedente. I rami danni hanno registrato un risultato positivo pari a 37,7 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 29,9 milioni del 2019. Il risultato dei rami vita si è attestato a 19,2 milioni di euro (20,7 milioni di euro a fine 2019).
Il risultato ante imposte è stato pari a 81,7 milioni di euro (rispetto a 85,1 milioni di euro registrati nel 2019), di cui 53,6 milioni di euro attribuibili ai rami danni (+4 milioni di euro rispetto al 2019) e 28 milioni di euro ai rami vita (-7,5 milioni di euro rispetto al 2019).
Il patrimonio netto è ammontato a 382,2 milioni di euro, in crescita di 86,9 milioni di euro per l’utile di periodo e l’aumento di capitale sociale di 30 milioni di euro deliberato dall’assemblea straordinaria degli azionisti del 29 aprile 2020 e contestualmente versato dai soci.
La raccolta premi del lavoro diretto si è attestata a 1,52 miliardi di euro (-9,7%), di cui 1,12 miliardi di euro riferita al vita (-12,4%) e 403,9 milioni di euro ai danni (-1,3%). La raccolta auto è diminuita dell’1,7%, quella del non auto dello 0,3%. Il combined ratio dei rami danni è stato pari all’87,9%, in miglioramento di 2,2 punti percentuali rispetto a 90,1% del 2019.
Gli investimenti sono ammontati a 7,49 miliardi di euro, in crescita di 572,2 milioni di euro rispetto al 2019. L’utile netto degli investimenti ha risentito del contesto finanziario caratterizzato da tassi di interessi molto bassi e si è attestato a 145,5 milioni di euro contro 158,4 milioni di euro dell’esercizio precedente. Il Solvency Ratio si è attestato a quota 151,1%, con un incremento di 11,5 punti percentuali rispetto al 31 dicembre 2019. (fs)
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