Il Movimento di opinione sostenitori Sna chiede ai vertici del sindacato di via Lanzone di adottare una linea dura, almeno fino all’8 giugno, data in cui è prevista la prossima udienza al Tar.
«Organizzare subito un’attività di mobilitazione da cui far scaturire una vera e diffusa disobbedienza professionale». È quello che chiede Moss, Movimento di opinione sostenitori Sna, a proposito dell’ormai imminente entrata in vigore del Regolamento 45/2020 dell’Ivass, relativo ai requisiti di governo e di controllo dei prodotti assicurativi (Pog).
In una lettera inviata ai componenti dell’esecutivo nazionale dello Sna, ai presidenti provinciali e coordinatori regionali del sindacato, il movimento di opinione ha sottolineato come sia «arrivato il momento che tutti gli agenti rifiutino e dichiarino di non voler, volontariamente, adempiere a taluni istituti previsti dal Regolamento 45, almeno fino alla data dell’8 giugno. Come si potrebbe sanzionare una intera categoria? Facile immaginare che finalmente istituzioni e opinione pubblica, di fronte ad una presa di posizione così eclatante, prendano coscienza che gli agenti di assicurazione meritino rispetto, anche in considerazione del mancato rinnovo dell’Accordo Nazionale che si protrae da diversi lustri».
Per Moss «ora è il momento di fare quadrato intorno a una questione che riguarda tutti gli agenti, nessuno escluso e che, proprio per questo, siamo certi, non si sottrarranno a una chiamata alla mobilitazione».
Nella stessa lettera, il movimento di opinione ha criticato i vertici Sna (si rimarca, tra l’altro, come a questo punto sia «inutile parlare di cosa si poteva fare e non si è fatto, o si è fatto male. Ci limitiamo a definire grave la responsabilità di aver indotto i colleghi a pensare che il problema si potesse superare con inutili, velleitari e improbabili ricorsi al Tar»), esortando lo stesso sindacato a non «confidare principalmente sugli aiuti della politica quanto sulle azioni della base associativa».
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA