Andrea Dalla Villa, responsabile area sinistri della rappresentanza generale per l’Italia di Cgpa Europe, richiama l’attenzione di agenti e broker sulla eventualità di «rivedere gli aspetti delle coperture assicurative che potrebbero presentare dei profili di criticità».
Fra le nuove problematiche di carattere assicurativo legate alla pandemia ce ne sono alcune che impattano anche sulla figura dell’intermediario, con riferimento, soprattutto, alla fase consulenziale. «Da un lato, alcune delle polizze in corso potrebbero non essere più adeguate alle sopravvenute esigenze, dall’altro la mancata proposizione di una nuova copertura ad hoc per il rischio pandemico potrebbe essere fonte di futura responsabilità per l’intermediario», ha fatto notare Andrea Dalla Villa, responsabile area sinistri della rappresentanza generale per l’Italia di Cgpa Europe, compagnia specializzata nella Rc professionale degli intermediari assicurativi.
Nell’ultimo report del Cesia, il Centro studi intermediazione assicurativa, Dalla Villa si è soffermato, fra l’altro, su come sono cambiati alcuni rischi.
Per esempio l’emergenza economica ha portato diverse imprese a convertire la propria attività produttiva. «Alcune aziende hanno cominciato a produrre ex novo mascherine anti-contagio: possiamo considerarlo un aggravamento di rischio in tema di Rc Prodotti?», si è chiesto Dalla Villa. «Di certo si tratta di un rischio diverso da quello dichiarato in polizza e il suggerimento che si può dare agli intermediari, per evitare che i loro clienti possano incorrere in eventuali scoperture assicurative, è quello di segnalare aggravamenti o diminuzioni di rischio».
Gli esempi sono tanti: «Esistono polizze (incendio e furto) che possono prevedere delle sospensioni o delle inoperatività di garanzia a seguito della prolungata assenza di personale all’interno dell’azienda o di disabitazione degli immobili assicurati. Anche in questo caso», ha spiegato Dalla Villa, «rientra tra i doveri dell’intermediario avvisare il proprio cliente di tutto ciò che potrebbe rendere inoperativa la garanzia». E ancora: «Altre polizze (Rc auto) possono prevedere la possibilità di sospendere la copertura per un certo periodo: l’inutilizzabilità dell’auto/mezzo di trasporto per le restrizioni previste può più in generale costituire una diminuzione di rischio che a determinate condizioni potrebbe incidere anche sull’entità del premio?».
Insomma, ha sottolineato il responsabile sinistri di Cgpa Europe, «l’obbligo di consiglio e consulenza in capo all’intermediario gli impone di rivedere gli aspetti delle coperture assicurative che potrebbero presentare dei profili di criticità per effetto del Covid-19». E non c’è dubbio, ha concluso Dalla Villa, «che la casistica di questi mesi (business interruption da danni indiretti, rischi informatici, ndr) ha fatto emergere problemi di chiarezza contrattuale che rendono auspicabile una riprogettazione di alcuni prodotti per renderli capaci di garantire futuri rischi pandemici (Pog)».
Fabio Sgroi
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