Nel 2019 erano stati 168, mentre nel biennio 2017-2018 il numero si era fermato a 150. I dati dell’istituto di vigilanza.
Sono stati 241 i siti irregolari segnalati dall’Ivass nel corso del 2020. L’anno prima erano stati 168, mentre nel biennio 2017-2018 si erano fermati a 150. Segno che il fenomeno è sempre più preoccupante perché la vendita on line di polizze false ha avuto una impennata che sembra non fermarsi. E fa leva sui comportamenti e sulle vulnerabilità degli utenti.
La truffa, ha spiegato l’istituto di vigilanza in una nota, colpisce «prevalentemente il settore delle polizze Rc auto perché queste sono obbligatorie, sono percepite come costose e sono semplici da acquistare via web».
Il costo della polizza offerta dal truffatore è «di solito contenuto, si parla in media di poche centinaia di euro per una polizza annuale e 40 euro – 50 euro al giorno per le cosiddette “coperture temporanee”, e questo fa abbassare le difese dell’utente: c’è la buona notizia del risparmio e c’è una maggiore propensione al rischio perché è in gioco una somma di denaro non elevata».
In genere, si legge nella nota dell’Ivass, circa il 70% dei siti fake sparisce dal web nel giro di qualche giorno dal momento in cui l’istituto di vigilanza ne dà informazione pubblica e alle autorità inquirenti. Il problema è che ne rinascono presto di nuovi e il giro d’affari è «elevato e non facilmente quantificabile».
Fabio Sgroi
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