domenica 19 Ottobre 2025

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FELICE ROMANO: QUANDO ASSICURATORE FA RIMA CON CANTAUTORE

L’agente Allianz racconta a tuttointermediari.it la sua esperienza musicale, svelando anche diversi aneddoti. Per esempio, quella volta con l’ad Cucchiani…

Felice Romano 1La sezione Intermediari e…non solo nasce con l’obiettivo di dare spazio a coloro che, oltre a svolgere la professione di intermediari assicurativi, legano o hanno legato il proprio nome ad altre attività e per questo sono più o meno “famosi”.

Il primo personaggio che inaugura la serie di interviste per tuttointermediari.it è Felice Romano (a sinistra), 48enne agente assicurativo Allianz a Pomigliano d’Arco. Che cosa ha di particolare Romano? È un cantante-cantautore che nel corso di questi anni si è fatto apprezzare nel panorama della musica italiana. A oggi ha pubblicato 7 album (l’ultimo l’anno scorso dal titolo Sarà la volta buona), scritto 4 romanzi e può vantare alcuni premi letterari e musicali. In questa intervista, Romano (molto attento al tema della solidarietà, molti ricordano la sua partecipazione alle maratone Telethon alla Rai), parla della sua attività musicale, ma anche di come concilia questa passione con quella imprenditoriale di agente.

Domanda. Da quanto tempo svolge la professione di agente di assicurazione?

Dopo varie esperienze come ispettore commerciale in Sara e in altre compagnie, nel 1998 sono approdato in Lloyd Adriatico e, dopo quattro anni come responsabile commerciale di area, sono diventato agente Lloyd Adriatico nel 2002. Lavoro presso un’agenzia Allianz a Pomigliano d’Arco.

D. Come è nata la passione per il canto?

Più che per il canto la passione è per la musica in generale, sia suonata, sia scritta. Quando ho cominciato, la mia vocazione era quella di scrivere canzoni e spettacoli. Le due cose viaggiano insieme, perché quando scrivo una canzone difficilmente la decontestualizzo. Sono abituato a partire sempre da un progetto e quando vado a creare un nuovo disco lo immagino come concept album che trova una finalizzazione in uno spettacolo che non è mai soltanto musicale, ma unisce varie arti: dalla fotografia alla cinematografia, fino alla magia.

D. Preferisce scrivere canzoni o cantarle?

Mi piace più scriverle, ma per cantare le mie canzoni bisogna avere la sensibilità che ho io. E non è facile trovare una persona che canti come voglio io. Per rispondere alla sua domanda, diciamo che mi sento poco cantante e molto cantautore.

D. Come concilia l’attività di agente assicurativo con quella musicale?

Anni fa ho iniziato l’attività di cantautore per gioco. Oggi ho un seguito, ho fans che mi seguono ovunque, ho anche delle comunità che si occupano di me. Diciamo che sono diventato un po’ famoso ed è questa un’attività che è diventata sempre più importante per me. Conciliare le due cose non è semplice perché ci sono dei tempi che devi togliere all’una o all’altra attività. Dovevo trovare delle soluzioni e ci sono riuscito visto che i risultati di entrambe le attività sono buoni. La musica si fa soprattutto nelle ore serali sia quando si inventa, sia quando si fanno gli eventi, mentre la parte assicurativa si svolge ovviamente durante la giornata. Devo dire che il successo che sto avendo in campo musicale ha comportato anche un successo dell’azienda. Ho la fortuna di rappresentare un grande marchio che è Allianz e cerco, nel campo artistico, di fare le cose che siano alla stessa altezza. Le persone mi vengono a trovare in agenzia soprattutto per conoscermi, per farsi firmare un autografo o per fare una foto con me. E poi, ovviamente, diventano anche clienti. Apprezzano il mio lavoro fatto all’esterno, poi vengono qui, trovano un marchio come Allianz e si fidano di me anche dal punto di vista del loro bisogno assicurativo.

D. Lei ha scritto anche un inno per Allianz…

Esattamente.Una sera ero a cena e c’era anche Cucchiani (ex amministratore delegato di Allianz, ndr). Con lui ho parlato della mia passione per la musica. In quel periodo, la compagnia  aveva lanciato in Tv le primissime campagne pubblicitarie a livello nazionale, con un jingle di una canzone dei Beatles. Quella sera, con tono scherzoso, a Cucchiani ho detto: «Dottore, qualche volta una canzone gliela scrivo io…». Mi ha risposto che gli avrebbe fatto piacere. Così mi sono dato da fare. Scrivere  un inno di una società che si occupa di assicurazione non è semplicissimo. Ho paragonato la vita di una persona normale e la vita assicurativa, cercando di descrivere gli alti e bassi di una vita normale e i percorsi, su e giù, di un’auto. A volte ci sono degli imprevisti dietro l’angolo: con Allianz si può stare tranquilli perché è al fianco degli assicurati semplificando i problemi in caso di sinistro o incidente. È venuto fuori un bel pezzo, dove suonano tecnicamente qualcosa come 101 strumenti. Ci ho messo dentro di tutto anche per ribadire la forza del gruppo e sono orgoglioso di averlo scritto. È piaciuto anche all’ex amministratore delegato George Sartorel. Il massimo sarebbe ascoltarlo nei centralini Allianz e in varie lingue.

Felice Romano e Gianni MorandiD. Il suo ultimo album si chiama “Sarà la volta buona”….

Sì, è uscito l’anno scorso ed è proprio un inno alla necessità da parte di tutti noi di pensare positivo. Alcuni brani sono molto tosti. Quello forse a cui sono molto legato si intitola La favola del kamikaze e parla, in breve, di un bambino che voleva portare in terra l’amore e invece, suo malgrado, è costretto a portare in cielo altre persone…L’album contiene anche canzoni d’amore e anche di indignazione verso i politici di oggi.

D. Quando comincia il tour 2014?

È iniziato lo scorso 7 luglio e si concluderà il prossimo 8 agosto. Si svolgerà in Campania, ma ci sarà poi un’appendice che prevede due tappe, con un concerto a Lampedusa. Le location scelte sono davvero suggestive e raffinate: conventi benedettini, castelli e borghetti storici. Lunedì scorso ho cantato alla Basilica di San Felice in Pincis, costruita nel Quattrocento e con affreschi fantastici.

D. Lei è molto sensibile al tema della solidarietà. La sua canzone Ti chiedo perdono ha ricevuto l’onorificenza da parte dell’Accademia Pontificia e Cos’è la vita è diventata la colonna sonora della “Festa mondiale della vita”. Da dove nasce questa sensibilità?

Sono dotato di tanta carità cristiana, anche se non sono un cattolico praticante. I valori che mi hanno trasmesso i miei genitori sono quelli dell’accoglienza e dell’aiuto. La mia fortunata situazione esistenziale mi dà la possibilità di avere il dono di poter dare. Sono vicepresidente di un’associazione, Dona Speranza, che si occupa di bambini gravemente malati a cui regaliamo dei sogni. Ho fatto tantissimi concerti per loro. Poi vorrei ricordare una manifestazione recentissima di raccolta fondi per Fabio Graziano, un poliziotto che ha avuto un gravissimo incidente e ha bisogno di cure. Un evento che ha avuto una grande risonanza dal punto di vista mediatico a livello nazionale. Serate in cui sono stati coinvolti artisti come Gianni Morandi, Peppino Di Capri, Barbara De Rossi, Nino Buonocore, Audio2, e i campioni olimpionici e del mondo Patrizio Oliva, Massimiliano Rosolino e Pino Maddaloni. Ho anche scritto una canzone (Tutto ha un senso) riprendendo le parole proprio di Fabio, che si può scaricare da iTunes. Tutti i fondi vanno alla causa di Fabio.

Felice Romano e Claudio BaglioniD. Quale è il suo rapporto con i grandi artisti?

Claudio Baglioni è stato quello che mi ha spinto, nove anni fa, a fare il grande passo, invitandomi a far sentire le mie canzoni. Baglioni rappresenta per me un mito, il numero uno in assoluto. Gianni Morandi addirittura mi ha chiesto di scrivere dei pezzi per lui, e anche Peppino di Capri ha mostrato apprezzamenti nei miei confronti. A lui è piaciuto un mio brano di Natale. Recentemente mi ha chiesto di scrivere un inno per l’Unicef e c’è un progetto in atto in tal senso. Ogni volta che ho avuto come interfaccia uno di questi grandi, li ho sempre guardati con ammirazione.

D. Quali sono i suoi prossimi progetti?

Ce ne sono due, a livello musicale. Il primo è un progetto con una grande orchestra, da portare anche fuori dai confini italiani. Il secondo è legato al jazz. Mi piacerebbe interpretare i miei brani sull’onda di una impostazione sonora musicale jazzistica dove lascerei tanto spazio all’immaginazione.

Fabio Sgroi

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