venerdì 12 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

SABIA: «LA VARIABILE CRITICA DI SUCCESSO DI UN’AZIENDA? NON È IL SOLO FATTORE DIMENSIONALE, MA LA CAPACITÀ DI ESSERE INNOVATIVI»

I meet up tecnologici tenuti in queste ultime settimane hanno permesso al ceo di Bene Assicurazioni di ribadire alcuni concetti alla base della filosofia della giovane compagnia.  

Andrea Sabìa

«Alla lunga, se non innovi, se non sei proiettato nel futuro con intelligenza, competenza e visione, soccombi. E la ragione per la quale molte compagnie di assicurazione medio – piccole non sono sopravvissute oppure a breve saranno messe in vendita in Italia, non è tanto, e non solo, a mio avviso, per i classici motivi dimensionali e di mancanza di “scala”, ma soprattutto a causa della totale mancanza di nuove idee e di fattori di innovazione, che distinguano le medio-piccole realtà, rispetto ai big players, in ottica di specializzazione e focalizzazione». Ne è convinto Andrea Sabìa, ceo di Bene Assicurazioni, che da tempo porta avanti questo pensiero, condiviso con tutti i collaboratori del sistema BeneFit durante i meet up tecnologici tenuti in queste ultime settimane.

Per il manager, la variabile critica di successo di una azienda «non è il solo fattore dimensionale, bensì la capacità di essere innovativi». Ed è su questo concetto che si basa la filosofia della giovane compagnia guidata da Sabìa. «In questi momenti di ansia legata questa grave seconda ondata di contagi da coronavirus», ha affermato lo stesso ceo, «desidero che noi ci si focalizzi sulle cose che conosciamo, rafforzando l’idea fondativa che sta dietro Bene Assicurazioni e il disegno del Sistema Benefit, proprio perché l’innovazione nella storia del pensiero economico è sempre stata singola: legata cioè al singolo che osa, che cambia. In buona sostanza, l’innovazione, l’intelligenza collettiva dell’essere umano che si mette a disposizione dei suoi simili che lo circondano sulla terra, a volte anche con la forza delle idee, il coraggio delle azioni, per superare assieme i momenti critici, le sfide, per un futuro equo e senza diseguaglianze, per promuovere il benessere umano, naturale e fisiologica ricaduta di ogni “vero” progresso, ma al tempo stesso, nella nuova fase storica della sostenibilità, proteggendo l’ambiente comune di vita, soprattutto dopo l’esperienza di questa insospettata e terribile pandemia».

Sabìa, fra l’altro, si è soffermato anche sul ruolo sociale dell’assicurazione, che a suo dire può fornire il suo contributo introducendo «giorno dopo giorno miglioramenti incrementali al nostro modo di lavorare, che ci portino a costruire una macchina operativa ben organizzata, che tenda alla perfezione». Un’attenzione che per il manager deve restare «sana» e che non deve guardare «solo a un approccio tecnocratico che marginalizzi il ruolo delle persone e delle relazioni umane, ma anzi lo esalti, perché è questa l’innovazione che ci sta cuore».

Fabio Sgroi

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