martedì 09 Settembre 2025

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L’ASSICURAZIONE AL SERVIZIO DELL’AZIONE DI RILANCIO DEL PAESE? FARINA SPIEGA QUALE CONTRIBUTO IL COMPARTO PUO’ DARE

Il presidente dell’Ania: «Vogliamo essere al fianco delle istituzioni e di tutte le forze produttive e sociali per dare il nostro contributo attraverso gli assi portanti della nostra mission e porre solide basi per lo sviluppo di una economia sostenibile».

Maria Bianca Farina

Come può il settore assicurativo mettersi al servizio dell’azione di rilancio del Paese? Lo ha spiegato, oggi, Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, durante il suo intervento all’assemblea dell’associazione, tenutasi stamattina in modalità streaming.

Oltre a parlare dell’impatto del Covid-19 sul comparto assicurativo, Farina si è focalizzata anche su questo tema. Partendo da quanto fatto.

Farina ha sottolineato come fin dal primo momento dell’emergenza le compagnie e l’Ania abbiano garantito iniziative a sostegno del sistema sanitario nazionale, della Protezione civile, delle comunità e del Paese. Innanzitutto «è stato immediatamente costituito un comitato di crisi che, in collaborazione con le compagnie e in stretto contatto con Ivass, ha gestito i problemi che l’emergenza via via presentava. Sono stati messi in sicurezza lavoratori diretti e indiretti, garantendo sempre il presidio del territorio con servizi e prodotti, spesso tempestivamente predisposti per la protezione di famiglie e imprese dagli impatti del Covid. Sono state, inoltre, messe in atto numerose dilazioni e agevolazioni per i dipendenti, gli agenti e gli assicurati in maggiore difficoltà».

La collaborazione dei sindacati dei lavoratori del settore, con i quali sono stati definiti protocolli di intesa per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per l’accesso alle prestazioni ordinarie del fondo di solidarietà, è stata «piena. Ancora oggi la maggior parte dei nostri addetti lavora da remoto. Abbiamo diramato, altresì, apposite linee guida a tutela delle nostre agenzie. Sono proseguiti, inoltre, in un clima costruttivo, i lavori per il nuovo accordo nazionale con gli agenti», ha ricordato Farina.

La sfida «più grande», secondo il presidente dell’Ania, «inizia ora con il contributo che possiamo offrire al rilancio della nostra economia». L’impegno, a parole, c’è. «Vogliamo essere al fianco delle istituzioni e di tutte le forze produttive e sociali per dare il nostro contributo attraverso gli assi portanti della nostra mission e porre solide basi per lo sviluppo di una economia sostenibile. Sono anni ormai che l’assicurazione vita riveste un ruolo centrale nell’allocazione del risparmio degli italiani», ha ricordato Farina. «La sua incidenza sul totale delle attività finanziarie delle famiglie è salita dal 10,7% nel 2009 al 18,2% nel 2019. È un ruolo che va preservato, continuando a gestire con un rapporto fiduciario un asset strategico del Paese: il risparmio di medio-lungo termine delle famiglie e delle imprese».

«UN QUADRO DI REGOLE PIU’ FLESSIBILI» – Affinché, considerato il perdurante scenario di tassi bassi di interesse, l’industria assicurativa possa continuare a svolgere la sua attività «di investitore istituzionale e a offrire prodotti di medio-lungo termine, attività oggi ancora più preziosa per poter contribuire fattivamente al piano di rilancio del Paese, è urgente disporre di un quadro di regole più flessibili», ha sottolineato Farina. «È innanzitutto necessario porre in sicurezza le plusvalenze presenti nelle gestioni separate dei prodotti tradizionali e reinterpretarne, per il futuro, le garanzie offrendo una nuova generazione di prodotti efficaci e prudenti, come nella nostra tradizione. Importante risulta, inoltre, procedere speditamente verso una indispensabile e generalizzata opera di semplificazione e proporzionalità delle regole. A tal proposito, ad esempio, riteniamo che la stipula dei contratti assicurativi in modalità digitale debba essere resa al più presto strutturale». Ma sono «urgenti» anche miglioramenti del quadro normativo europeo.

SOLVENCY II E REQUISITI PATRIMONIALI – Per esempio Solvency II. «In questi primi anni di applicazione», ha affermato Farina, «ha evidenziato alcune rilevanti criticità. Una di queste riguarda il volatility adjustment, che ha bisogno di sostanziali modifiche. Si deve tenere conto del fatto che l’attività assicurativa, come business di lungo periodo, è in grado di sopportare e riassorbire nel medio termine episodi di volatilità estrema come, ad esempio, quando si sono manifestate incertezze dei mercati sulla capacità di tenuta del nostro debito pubblico».

È anche «opportuno migliorare» la calibrazione dei requisiti patrimoniali per gli investimenti azionari e obbligazionari, tuttora «troppo elevati, per consentire un’esposizione maggiore delle imprese assicuratrici verso l’economia reale». Solo di recente, e solo a particolari condizioni, l’investimento in infrastrutture «ha beneficiato di una riduzione di questi requisiti». A proposito dello sviluppo di infrastrutture nel nostro Paese e della opportunità che allo stesso «debbano affluire anche risorse private, Ania si è fatta promotrice di un fondo di investimento in infrastrutture italiane che ha raggiunto una dotazione di oltre 380 milioni di euro, con l’obiettivo di perseguire in tempi brevi il target di 500 milioni di euro».

Farina ha fatto riferimento anche alla recente introduzione del superbonus per lavori di efficientamento energetico e ristrutturazione di edifici. Una misura, questa, ritenuta «particolarmente efficace» e che «inciderà sulla transizione green del nostro sistema e sulla riqualificazione e rigenerazione delle nostre abitazioni. Le imprese assicurative sono pronte ad abilitare e supportare il processo di autorizzazione e acquisizione dei crediti di imposta derivanti dai progetti realizzati, immettendo liquidità nel sistema. Siamo inoltre in grado di sostenere la grande crescita infrastrutturale che attraverserà il Paese accompagnando e facilitando l’accesso al credito con procedimenti istruttori più veloci e la protezione delle imprese sui rischi operativi. Tutto ciò grazie anche alla recente attivazione del fondo di 2 miliardi di euro per la riassicurazione pubblica del credito per le Pmi».

RISPARMIO, INVESTIMENTI E COMPETENZE – Il presidente dell’Ania ha poi ricordato che «stiamo sviluppando prodotti flessibili per le imprese, ad alto valore, supportati da modelli operativi efficienti, in grado di affiancare le aziende in difficoltà con processi liquidativi veloci. Risparmio e investimenti non sono il nostro unico asset da porre al servizio del rilancio. Possediamo competenze, abbiamo importanti capacità di risk management, gestiamo dati e informazioni dettagliate, disponiamo di una presenza capillare e distintiva sul territorio con più di 200 mila intermediari. Possiamo perciò metterci in gioco e vogliamo farlo facendo leva sui nostri valori e sul processo di innovazione che sta caratterizzando a tutto tondo il nostro settore, dai prodotti, alla customer experience, spesso allo stesso modello di business».

Fabio Sgroi

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