Ben Isufaj, amministratore e fondatore dell’azienda, e Renato Vecchio, direttore del network assicurativo, raccontano gli ultimi mesi vissuti dall’azienda attiva nel settore della bonifica e ripristino, alle prese con l’emergenza coronavirus, e anche i prossimi passi che intende compiere. E intanto cresce l’incidenza del business legato al settore assicurativo…

È fra le aziende più direttamente coinvolte in questa pandemia. Sicuramente nella fase più acuta, quella di marzo e aprile. Benpower, azienda attiva nel settore della bonifica e ripristino di edifici industriali e civili (inclusi contenuti e macchinari) che hanno subìto danni da incendio, allagamento ed evento naturale, ha infatti messo a disposizione la sua esperienza anche nella sanificazione degli ambienti. Da qui il coinvolgimento (le richieste di intervento sono state tante), anche se quest’ultima attività è accessoria rispetto a quella tipica di bonifica e ripristino.
Oggi Benpower gestisce in media oltre 500 sinistri all’anno, conta 10 sedi in Italia di cui una centrale (Udine) e due strutture operative (appunto Udine, e Aicurzio, in provincia di Monza e Brianza, che rappresenta l’hub per il nord ovest). A livello internazionale l’azienda è presente con 8 filiali in Europa e due sedi principali in Australia.
Occupandosi di sinistri, ovviamente Benpower fa parte di quegli attori che gravitano attorno al settore assicurativo (gestione sinistri). Per questo Tuttointermediari.it ha voluto approfondire la conoscenza di questa azienda, che si rivolge non solo alle compagnie, ma anche agli intermediari assicurativi (i broker in particolare), intervistando Ben Isufaj, amministratore e fondatore dell’azienda, e Renato Vecchio, direttore del network assicurativo (e con un passato in Aig, Ace, Winterthur e Zurich).
Domanda. Come ha vissuto Benpower questi ultimi sette mesi, caratterizzati dalla pandemia? Come ha operato nella fase di lock down?
Isufaj. Suddividerei l’esperienza in due parti. La prima è stata quella vissuta come azienda, al pari di tantissime altre imprese che gravitano anche nell’area lombarda (Benpower ha aperto una sede proprio all’inizio di quest’anno ad Aicurzio, in provincia di Monza e Brianza, ndr); la fase di lock down ovviamente ha coinvolto anche noi e dunque ci siamo organizzati ricorrendo allo smart working a livello amministrativo, garantendo comunque l’operatività a livello tecnico. La seconda parte riguarda proprio il nostro core business, ovvero le attività di risanamento, che non si sono mai fermate, dal momento che operiamo anche nella sanificazione degli ambienti e di conseguenza siamo stati direttamente coinvolti in questo contesto di pandemia. L’azienda ha risposto alle numerose richieste pervenute, garantendo interventi su tutto il territorio italiano e utilizzando strumenti all’avanguardia per quanto riguarda le sanificazioni.

D, In tre mesi di lock down avete svolto l’attività di sanificazione che fate in un anno?
Isufaj. Direi proprio di sì. La sanificazione per noi è una parte accessoria dell’attività di bonifica e ripristino. In questo caso, però, per tanti interventi e per ovvie ragioni, è stata l’attività principale nel periodo di lock down.
D. Beh, è andata a compensare quell’attività che, di fatto, è venuta a mancare visto che gran parte delle aziende si sono dovute fermare o hanno lavorato al minimo, non riscontrando la necessità di ripristinare eventuali danni… O mi sbaglio?
Isufaj. L’osservazione è corretta. Il lock down ha fatto sì che l’attività di gestione post sinistro si sia ridotta in questa fase. In sostanza si è riscontrata una riduzione rispetto alle statistiche del passato di interventi di bonifica dovuti a fenomeni property. Al contrario, l’intensa attività di sanificazione non si era mai verificata in precedenza in questo modo. Si tratta di interventi che hanno caratteristiche molto diverse.
D. Adesso come è la situazione? Si sta normalizzando? In altre parole state tornando come azienda a svolgere l’attività che vi caratterizza oppure siamo ancora all’inizio della ripartenza?
Isufaj. Abbiamo registrato un lento avvio verso una fase di “normalità”. Gli eventi per i quali è richiesto un nostro intervento si stanno nuovamente verificando, mi riferisco a quelle situazioni di rischio coperte da polizza property. La nostra attività sta riprendendo progressivamente i livelli di servizio pre-crisi, considerando anche il maltempo che sta affliggendo la nostra penisola.
D. C’è chi dice che, con la crisi, le aziende saranno costrette a tagliare i costi e una delle voci più accreditate è quella relativa alle assicurazioni. Benpower opera anche attraverso accordi con le compagnie. Teme che questo possa accadere e dunque direttamente ciò potrebbe incidere anche sul vostro business?
Isufaj. Il fatto che la crisi a seguito del Covid-19 abbia colpito fortemente le aziende può indurre a pensare che cerchino di ridurre al minimo i costi per provare a rimanere a galla con i bilanci; anche la spesa assicurativa potrebbe, quindi, subire pressioni al ribasso. Dal nostro punto di vista, rispetto all’attività offerta in collaborazione con le compagnie, il contesto è differente; noi, infatti, operando su bonifiche sinistri agiamo sostanzialmente sull’entità dei danni, riducendo ai minimi termini i costi complessivi del danno sia diretto che indiretto.
 D. Nel fatturato di Benpower quanto incide il business legato al settore assicurativo?
D. Nel fatturato di Benpower quanto incide il business legato al settore assicurativo?
Isufaj. L’interazione con il mercato assicurativo è fondamentale in quanto siamo inseriti nella filiera dei fornitori di servizi nella gestione del sinistro. Posso dirle che il business generato dagli accordi di collaborazione con compagnie e intermediari è cresciuto notevolmente in questi ultimi anni; la continua crescita degli interventi effettuati nel contesto di queste collaborazioni è divenuta rilevante e ci conforta nella scelta intrapresa.
D. Con quali compagnie avete stipulato accordi di collaborazione?
Vecchio. Abbiamo accordi che noi definiamo “in esclusiva”, nel senso che nei prodotti di polizza viene specificato che in caso di danni property, il cliente può rivolgersi alla nostra azienda per il pronto intervento e bonifica. A oggi, i partner con i quali abbiamo questo tipo di collaborazione sono Amissima Assicurazioni, Bene Assicurazioni e Sara Assicurazioni. Collaboriamo inoltre in partnership con molte altre compagnie e gruppi internazionali, i quali hanno scelto di non inserire clausola in polizza, ma identificare preventivamente il panel di società di bonifica alle quali rivolgersi in caso di sinistro property.
D. E con i gruppi aziendali agenti?
Vecchio. Il canale agenziale ha caratteristiche in parte differenti rispetto a quello dei broker per quanto concerne il rapporto con il cliente e la compagnia. Il rapporto di consulenza assicurativa del broker, per definizione ad ampio spettro sul mercato delle compagnie, gli permette un’estesa facoltà di movimento, in particolare per le aziende. Questa peculiarità ha determinato a oggi la realizzazione di un maggior numero di collaborazioni nel canale del brokeraggio; tuttavia abbiamo recentemente creato intese anche con alcune associazioni agenziali.
D. Intendete ampliare il numero degli accordi di collaborazione?
Vecchio. Certamente. Stiamo dedicando grandi energie all’implementazione delle collaborazioni sia con il canale dell’intermediazione, sia con quello delle compagnie di assicurazione; riteniamo che questo sia un fronte sempre più determinante per la crescita del business nel nostro settore. Il mercato assicurativo sposta sempre più il focus dalla competizione sui prezzi a quello sui servizi accessori. Anche il settore property è in forte evoluzione e le conseguenze dell’attuale situazione di pandemia potrebbero contribuire ad accelerare l’innovazione di processo e di prodotto da parte delle compagnie. Per esempio vediamo alcuni importanti attori del mercato assicurativo iniziare a offrire coperture property in formulazione parametrica; dal nostro punto di vista questo è un processo interessante e da seguire con attenzione per le implicazioni e opportunità che possono generarsi anche nel nostro settore. La nostra prossimità con il mercato assicurativo va quindi coltivata e gestita, allo scopo di implementare costantemente la collaborazione e fornire il nostro contributo in qualità di fornitori di servizi per favorire innovazione, fidelizzazione e soprattutto, massima soddisfazione del cliente assicurato.

D. Vecchio, lei arriva proprio dal settore assicurativo, dove ha ricoperto incarichi di responsabilità in ambito property. Quale suggerimento darebbe alle compagnie per gestire meglio la fase del sinistro?
Vecchio. Più che suggerimenti, proporrei qualche osservazione avendo vissuto professionalmente sia l’esperienza assicurativa della sottoscrizione del rischio, sia quella del sinistro e della conseguente attività di bonifica e ripristino. Condivido pienamente la scelta di alcune compagnie di dare forte impulso alla ricerca di strumenti innovativi integrativi alla polizza, sia per quanto riguarda il risk management, ma anche relativamente alla gestione post sinistro. In questo senso vedo un grande potenziale di sviluppo per migliorare fortemente l’esperienza del cliente nella delicata fase della gestione di un sinistro property, come anche agevolare la sua fidelizzazione. Penso anche ai benefici ottenuti dall’utilizzo di apparati di monitoraggio del rischio che possono prevenire il danno o rendere più pronta la reazione al sinistro, con un’immediata attività di pronto intervento e bonifica che possa ridurre il fermo attività. Sentiamo spesso parlare di prossimità agli assicurati, di customer centricity, customer retention…obiettivi fondamentali la cui realizzazione passa dalla messa in opera di strumenti e processi che permettano al cliente di percepire realmente di essere al centro delle attenzioni dell’assicuratore. Uno dei momenti più importanti dove realmente si misura il servizio offerto dalla compagnia è proprio quello della gestione del sinistro, una situazione molto critica dove la vicinanza al cliente può fare davvero la differenza.
D. E il momento dove, ed è quello che avete evidenziato nel corso della vostro convegno annuale dell’anno scorso, una maggiore collaborazione fra tutti gli attori coinvolti sarebbe necessaria…
Isufaj. In un sinistro property entrano in gioco periti, compagnie, intermediari, risanatori. Se il dialogo fra questi attori avviene nella maniera più collaborativa e veloce sono convinto che anche il cliente ne beneficerà e apprezzerà, pur vivendo un momento di grande difficoltà come è quello di un sinistro. L’obiettivo è proprio quello di trasformare il danno in un’opportunità di miglioramento, da ogni punto di vista.
D. Prevenzione. Quanto è importante?
Vecchio. È un’attività fondamentale per la buona gestione dei rischi aziendali; dovrebbe essere sempre considerata una priorità nella conduzione di un’azienda e non solo nelle grandi realtà dotate di proprio risk manager, ma anche e soprattutto dalle Pmi che possono necessitare anche di supporto tecnico per migliorare il proprio profilo di rischio. Benpower oggi è in grado di offrire servizi di gestione del rischio, con l’analisi dei rischi property danni diretti e danni indiretti, come anche la consulenza per la redazione dei piani di continuità aziendale e di disaster recovery.
D. Gli obiettivi di Benpower in questa seconda parte del 2020?
Isufaj. L’obiettivo è quello di continuare a offrire i migliori servizi di risanamento del danno e collaborare in partnership con il mercato assicurativo, contribuendo con la nostra attività in maniera qualificante all’esperienza assicurativa del cliente e alla sua fidelizzazione.
Fabio Sgroi
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